Regia di Romano Ferrara vedi scheda film
L'Onu è a caccia di uno strano tipo, più volte avvistato nei pressi di basi militari e potenzialmente pericoloso. Branco - questo è il suo nome - è in realtà un alieno con superpoteri mentali e la sua missione è quella di carpire alcuni segreti atomici. Catturarlo sarà un'impresa molto ardua.
I pianeti contro di noi potrebbe essere un titolo di culto per gli amanti del cinema di genere nostrano: spy/fantascientifico dalla trama bizzarra e originale realizzato in un'epoca in cui il filone non era per nulla popolare, il film ha sulla carta tutte le credenziali per raggiungere una certa fama 'underground'. Eppure la piattezza della realizzazione e il limitatissimo appeal degli interpreti, caratteristiche certo dovute anche al budget misero a disposizione, uniti alla mancanza di fantasia dietro la macchina da presa, dove siede l'esordiente Romano Ferrara, collaborano a trascinare nel dimenticatoio prima del dovuto la pellicola, e lì a relegarla per lunghi tempi futuri. Già dalla scelta del titolo si intuisce che le cose andranno a finire male: privo di qualunque fantasia e vago all'inverosimile (quali pianeti? 'contro' in senso fisico, di collisione, o ideale?), lascia trasparire l'approssimazione con cui il prodotto è stato confezionato; nel cast: Michel Lemoine, Maria Pia Luzi, Jany Clair, Otello Toso, Marco Guglielmi e Jacopo Tecchi: tutto qui. Sceneggiatura che il regista firma insieme a Piero Pierotti partendo da un racconto di Massimo Rendina; unico nome degno di nota fra i collaboratori tecnici: Armando Trovajoli per la (piacevole) colonna sonora; effetti speciali pochi e ingenui all'ennesima potenza. 2,5/10.
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