Regia di Henri Verneuil vedi scheda film
Non c'è che dire,in Francia i polizieschi li sanno fare e pure bene.Questo è forse uno dei film piu'belli interpretati da Belmondo,all'apice della forma fisica,come sempre ostentatamente senza controfigura ,col giusto grado d'ironia che gli appartiene e che imperversa in quasi tutte le sequenze del film.Qui la vicenda si dipana su due binari paralleli:la vicenda di un serial killer che prima terrorizza telefonicamente le vittime(almeno la prima,una splendida Lea Massari che pero'fa una brutta fine in pochissimi minuti,la sequenza è condotta magistralmente)e la vicenda di un bandito scappato al commissario anni prima cagionandogli accuse ingiuste che ora si ripresenta a Parigi.Naturalmente come peso è prevalente la prima vicenda con un serial killer interpretato magistralmente da un Adalberto Maria Merli in versione occhio di vetro.Il film è costellato di inseguimenti,acrobazie,incidenti automobilistici e rappresenta una buona occasione se si vuol dare uno sguardo alla Parigi degli anni 70.La regia dopo un 'ottima prima parte perde un po'di polso nella seconda parte(quando il serial killer si svela) e il finale appare un po'semplicistico (si chiudono velocemente tutte e due le indagini) ma è comunque un film da vedere e riscoprire.Nei ruoli secondari c'è fior di caratteristi....
all'apice della forma e del glamour
inquietante versione occhio di vetro
pochi minuti,ma con la solita classe
ottima regia nella prima parte,meno nella seconda
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