Regia di Henri Verneuil vedi scheda film
Vigoroso poliziesco d'azione violenta, “Il Poliziotto della brigata criminale” (Peur sur la Ville)('75) di Henri Verneuil si potrebbe altresì definire la versione francese di “Ispettore Callaghan: Il caso Scorpio è tuo” (Dirty Harry)('71) di Don Siegel. Tant'è che la parte più violenta dell'intero film inizia proprio con un massacro avvenuto al seguito di una rapina in banca a Asnierès, un sobborgo popolare alle porte di Parigi.
Film per molti aspetti una fotografia degli anni al debutto della Francia giscardiana, i primi anni in cui nelle sale parigine debuttarono i film di classificazione X, presso le quali un grande pubblico ogni mese più grande e persino “di famiglie” si pressava alle porte, per poter entrare a vedere questi film nei cinema che li proiettavano. E davanti ad uno dei quali, lo psicopatico Minosse getterà tra la folla in coda una bomba a mano, ossessionato dai manifesti raffiguranti la stella del film e del porno Pamela Sweet (grande fica interpretata dalla squinzia dello stesso Maria Merli e sorella di Stella, Germana Carnacina, la coproduzione del film fu italiana, da qui la presenza di molti attori del nostro cinema, a partire dalla brevissima partecipazione iniziale di Lea Massari e l'ottimo, citato Adalberto Maria Merli). Questo in particolare, sarà l'episodio che scatenerà la movimentatissima azione della seconda parte del film, spettacolare e prodigiosa per i tempi come action thriller, anche tipico di quel genere di film che ebbero un altissima popolarità e un elevatissimo impatto popolare nella Francia alla metà degli anni settanta. “Peur sur la ville” in tal senso epitomizza ed estremizza in maniera e modi straordinari il “crime-thriller” o come detto alla francese, il “polar” di quella decade, in cui duri poliziotti perseguivano criminali ancora più duri, e nella quale era pienamente presente una fortissima empatia verso le scene spettacolari realizzate non come oggi con veri stunts, sempre pienamente presenti oltre il plot e le interpretazioni. “Il Poliziotto della brigata criminale” è un film interamente costruito intorno alla figura di star di Belmondo, uno degli attori più popolari della storia del cinema francese, che solo con questo film in Francia attirò nelle sale l'enorme cifra di quattro milioni di spettatori. Ma di tutti gli altri thriller d'azione"seri" interpretati da “Bebèl” e successivi a questo, anche di notevolissimi e tra i primi che possano essere sicuramente citati “Lo Sparviero” (L'Alpaguèur)('76) di Philippe Labro, e “Joss il professionista” (Le Professionèl)('81) di Josè Giovanni, di tutti questi dicevo, “Peur sur la ville”è il più angoscioso e denso di un senso di grave minaccia, calibrati con ottimo mestiere dalla regia di Henri Verneuil, come detto uno dei registi francesi più variegati e talentuosi della sua generazione (vedasi ad esempio l'adrenalinico “Gli Scassinatori” (La Casse)('71) con l'eccellente coppia composta sempre da Belmondo, e da un versatile Omar Sharif, oltre che in supporto da Renato Salvatori e dal sempre carismatico Robert Hossein, che è stato e rimane uno dei titoli di quel trmpo dai più grandiosi e inventivi seppure esagerati e rocamboleschi, inseguimenti automobilistici della storia del cinema). E anche in questo suo film le interpretazioni sono cominque tutte molto buone, perché ispirate da una sceneggiatura anch'essa molto buona e dosante alcuni tocchi da black comedy ben accresciuti dalla inquietante e suggestiva partitura di Morricone, con tutti questi elementi sarà quindi facile dedurre come mai questo impoetante action thriller francese sia così considerato non pochi uno dei più notevoli classici francesi del genere, per gli anni '70 e ancora più oggi, uno di quei film di genere che assurge alle vette dei più alti meriti tecnici, splendido esempio di film “popolare” al meglio della propria definizione, contenente molte delle più famose e impressionanti in assoluto, acrobazie compiute in prima persona da Belmondo, compresa la più adrenalinica e sensazionale di tutte, la già sopra citata esagerata ma emozionante sequenza di inseguimento a piedi sopra i vagoni di un convoglio della metropolitana lanciato ad alta velocità, uno dei più elaborati inseguimenti realizzati nella storia del cinema francese, e ancora alla già citata e impressionante caccia a piedi in cima agli altissimi tetti de Le Galleries Lafayette, straordinariamente girata e dal vero nel pieno centro di Parigi. Nel film è presente in un ruolo di completamento professionalmente svolto, il bravo Jean-Francois Balmer, come “Dallas” un assistente di lettere e filosofia, politicizzato e odiatore di poliziotti, arrestato per errore. Strepitoso come sempre anche l'apporto di grandissimi attori francesi dalla filmografia e dal curriculum professionale da non aver niente da invidiare anche a molti attori americani, come il truffautiano quasi per eccellenza Charles “L'Uomo che amava le donne” Denner /L'Isp. Moissac, e Jean Martin/Capo Sabin, che i più ricorderanno per l'interpretazione del Gen-in pratica Massù- dei parà francesi in “La Battaglia di Algeri”('66) di Gillo Pontecorvo, e del culto sceneggiato tv anni '60 e dell'infanzia di molti, “I Compagni di Baal”... Jean Paul Belmondo realizzò personalmente tutte le sue scene d'azione comprese le più pericolose che avrebbero dovuto essere realizzate solo dagli stunts, e compresa quella in cui corre sopra i vagoni di un convoglio della metropolitana lanciato in velocità anche sopra un ponte della Senna. Mirabile sequenza d'inseguimento in evidente citazione omaggio di quella analoga e celeberrima di “The French Connection” (Il Braccio violento della legge)('71)
Belmondo realizzò personalmente quasi tutte le sue scene d'azione comprese le più pericolose che avrebbero dovuto essere realizzate solo dagli stunts, e compresa quella in cui corre sopra i vagoni di un convoglio della metropolitana lanciato in velocità anche sopra un ponte della Senna. Mirabile sequenza d'inseguimento in evidente citazione omaggio di quella analoga e celeberrima gia citata, di “The French Connection” (Il Braccio violento della legge)('71) di William Friedkin, e certamente non inferiore a quest'ultima. Per gli inseguimenti automobilistici Belmondo venne istruito come altre volte da Remy Julienne, forse il migliore stunt driver di sempre del cinema europeo, e non solo, molto attivo anche nei film italiani di genere.
Esistono varie differenti edizioni di diversa durata, di questo film. La versione europea è la più lunga rispetto alla versione U.K./Usa (conosciuta come “The Night Caller”), più corta. Però, la versione così intitolata “The Night Caller” contiene alcune scene non presenti nella più lunga versione europea. La versione Usa dura 91 minuti mentre la versione U.K. dura un minuto in meno (questo per effetto del taglio di alcuni momenti di violenza).
John_Nada1975
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