Regia di Henri Verneuil vedi scheda film
Fumare o non fumare? Per Minosse, pericoloso serial killer di donne è un vizio fatale. Il commissario Letellier con l’ispettore Moissac sono alle prese con le indagini su una banda di rapinatori, a cui manca un nome all’appello per chiudere il cerchio. La morte accidentale della vedova Nora Elmer li porta sulla strada di un difficile caso da risolvere. Uno schizofrenico che si fa chiamare Minosse tormenta al telefono belle sconosciute che poi avvicina con l’inganno, per infine strangolarle. Catturato o meglio eliminato l’anello mancante Marcucci, Letellier si dedica alla cattura dell’insidioso maniaco.
Quella simpatica canaglia di Jean Paul Belmondo è IL POLIZIOTTO DELLA BRIGATA CRIMINALE, agisce con metodi poco ortodossi ma efficaci. Viene rimproverato dai superiori di usare troppo i muscoli e poco la testa. E’ acrobatico e fracassone nella caccia ai criminali, fortunato e perspicace. Un lungo inseguimento sui tetti di Parigi e sulla Metro sono scene che tengono inchiodati e l’ironia solinga o in coppia con Charles Denner aggiungono punti alla pellicola diretta da Henry Verneuil e scritta con sagacia da Francis Veber. Adalberto Maria Merli è un inquietante Minosse che come nella citata Divina Commedia: “Rappresenta la voce implacabile della coscienza che giudica anche le intenzioni e promuove tutte le condanne”. L’impianto spettacolare e prettamente poliziesco non esaltano più di tanto la doppia personalità schizoide di Pierre/Minosse. La chiusura esalta invece lo spirito di Bebel, al complimento del capo della polizia: “E’ straordinario quello che ha fatto!”, risponde: “Basta avere poco cervello e molti muscoli”.
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