Regia di Karan Malhotra vedi scheda film
Diretto dall'esordiente Karan Malhotra, rappresenta un remake molto più spettacolare e colorato del film omonimo e conazionale di Mukul Anand del 1990. In italiano SENTIERO DI FUOCO vede protagonista Vijay (Hrithik Roshan) ovvero il giovane figlio del governatore del piccolo villaggio di Mandwa. La vita degli abitandi locali trascorre tranquillamente, fino a quando un giorno giunge nella cittadina il gigantesco Kancha (Sanjay Dutt). Cosui è un ricco trafficante di drgoa e vorrebbe che i cittadini di Mandwa gli concedessero in prestito le loro proprietà terriere per poter coltivare delle piante di coca. Attratti dalle prospettive di facile guadagno promesse la maggior parte di questi sarebbe propensa ad accettare l'offerta, ma il padre di Vijay si oppone fortemente. Kancha paga quindi un gruppo di banditi per uccidere la figlia di uno degli abitanti del posto, facendo ricadere la colpa proprio sul genitore del protagonista. La popolazione se la beve e l'uomo viene giustiziato in pubblico, impiccato all'albero più maestoso del paese dal trafficante sullo sfondo delle imprecazioni della folla. Disperato, Vijay emigra verso Mumbai assieme alla madre in cinta desideroso di vendicare il padre. Nella nuova città, il ragazzino assiste ad un omicidio da parte di un grosso magnaccia della zona ma si rifiuta di testimoniare l'accaduto alla polizia. Da qui Vijay viene rinnegato dalla madre, ma entra nelle grazie del malavitoso iniziando una proficua carriera in quell'ambiente e diventando 15 anni dopo uno dei maggiori boss di tutta l'India. Nel frattempo la sua voglia di vendetta non ha mai trovato pace e così arriva il giorno che l'adulto Vijay contatta Kancha, il quale durante quegli anni ha completamente reso schiavi gli abitanti di Mandwa. Ufficialmente il motivo del contatto sarebbe quello di concludere un affare, ma ben presto viene a galla il suo vero scopo. Rimasto inedito in Italia, non è proprio il capolavoro che pensavo ma resta comunque un titolo ben girato e alquanto godibile. Bisogna considerare però che, delle tre ore di durata complessive, il film ne occupa non più di due. L'altra ora se ne va infatti tutta in canzoni e coeregrafie di balli di gruppo, caratteristica frequente del cinama di Bollywood, mostrandosi però piuttosto piacevole. Ottimi inoltre gli attori, soprattutto Roshan e Dutt che danno un forte spessore ai due personaggi in rivalità tra loro. Il film pecca un po' nella parte centrale, dove vengono a perdersi in parte il ritmo e le atmosfere rispetto ad un inizio e un epilogo epilogo fin troppo trascinanti. L'elemento di maggior forza si confermano le scenografie imponenti con colori accesi e sgargianti capaci di aumentarne la spettacolarità e lo sfarzo, ricordando per certi aspetti ad esempio le pellicole di Zhang Yiomu. Mi aspettavo invece un tasso d'azione più elevato, si dimostra però memorabile il combattimento finale quando Vijay torna al suo paese natale. Per le mie aspettative personali devo dire che è stato parzialmente deludente, ma resta sicuramente un film di un certo impegno e interesse che senza dubbio meriterebbe una distribuzione se non nei cinema almeno in home video.
Ottima, sguardo magnetico
Altrettanto, rasato e truccato in quel modo sembra proprio inchietante
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