Regia di Jazmín López vedi scheda film
“Leones” è un film di fiction, quello che si definisce un fantasy. Ma il tocco surreale e misterioso di Jazmìn Lopez, regista argentina esordiente nei lungometraggi, lo rende molto vicino ad un’opera sperimentale. La conformazione della messa in scena non fornisce (di proposito) punti di riferimento. Felix, Isa, Arturo, Sofia e Niki vagano per un bosco, apparentemente senza meta. Eppure vanno, senza farsi domande né mettendo in discussione mai la loro oscura missione. Procedono quasi come un atto dovuto. La camera li inquadra da dietro, attraverso lunghi piani sequenza con carrello a seguire. E non li inquadra quasi mai in volto. Riferisce del loro misterioso incedere tra litigi, sfottò, flirt. Poi tutto cambia: la Lopez pensa bene, in tempi di ralenti, di sorprendere con un inusuale fast forward, per di più associato ad una lenta ed inesorabile panoramica a sinistra. In seguito ad essa anche quei pochi ragguagli racimolati dallo spettatore vanno a farsi benedire e l’ansia di comprendere quanto stia accadendo si fa ancora più insopportabile. Pare un thriller, ma non lo è. E il prosieguo è un crescendo di rara eleganza e fantasia, in cui il tempo, la realtà, il sogno sono concetti che si aggregano per diventare un tutt’uno.
“Immaginate un mondo senza cose?” domanda all’improvviso una delle protagoniste. La risposta è nell’essenza del film. Costato due lire, è un’opera di grande impatto. Quando si dice “La potenza delle idee”.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta