Regia di Roberto Minervini vedi scheda film
La ri-costruzione della realtà.
( versione doppiata ) * * * ¾
E se Antoine Doinel avesse avuto una mamma (ah, non era morta, dite?), ma non Balzac?
Errare, senza sbagliare.
Attenzione : Spoiler ( ma in fondo è solo la Trama ).
La bella estate calda.
Texas di rogge e canali irrigui.
Noi non sappiamo un bel niente di lui, il ragazzino assoluto protagonista.
Cattura un innocuo serpente, ci gioca qualche secondo e poi lo lascia andare. Dormiveglia al sole sdraiato per terra in un campo brullo poggiando la nuca su due dollari di ghiaccio presi da un distributore automatico. Fa il bucato di casa mondando i panni sporchi dai preservativi usati del mantenuto ospite passeggero della padrona di casa sua madre, assiste ad un allenamento di rodeo ( lì in Texas è come portare fuori a pisciare il cane qui da noi ) : il sogno di ogni ragazzino, insomma.
Con qualche incubo in mezzo.
Altra giornata.
Va a raccogliere lattine per strada e a lanciare sassi a rimbalzello sul pelo dell'acqua col suo amico adulto white trash come lui ( solo che lui non sa di esserlo, spazzatura bianca, lui è solo un ragazzino ); va a pescare, poi ad aiutare sua madre - aiuto-operatrice socio sanitaria in una clinica-ospizio per anziani ( “Non ce la faccio più!”, “Sei stronzo, è questo il tuo problema, sei stronzo!”, “Preferisco isolarmi”, “Che schifo la vecchiaia”, “Prima mangiavo a casa mia!” ) – sul posto di lavoro, e a sparare al bersaglio nei boschi con la pistola del tipo di cui sopra : il sogno di ogni ragazzino, insomma.
Con qualche incubo di mezzo.
Altra giornata.
Rimette a posto sullo scaffale da cui l'ha preso un barattolo di zuppa-gelato da 3.90 $, alleva la sua neanide di mantide, cena da 2 dollari, più tardi il tizio di sua madre decide in un impeto d'illuminazione drogata di fargli perdere la verginità con una tipa della ghenga [ possibile sia la stessa, come probabile di no, che poco prima apparve alla vista da un uscio elargendo un pompino ad un altro tizio della suddetta stessa ghenga, manco fossimo in Colorado invece che in Texas, all'OverLook Hotel ( poco prima, un inseguimento in steady-car verso il ragazzino in bicicletta per le vie del paese ) invece che in una corea delle badlands ], ma l'uomo di casa scappa, e il tizio si fa ancora un po'. Ok, non è proprio il sogno di ogni ragazzino.
Altra giornata.
Acquista un pezzo di carne da 3 $ con parte del ricavato per la vendita dell'alluminio, e allo stesso macello assiste all'ammazzamento di un vitello ( scena lontana anni luce sia da Coppola che diversamente da von Trier che differentemente da Tornatore ), sparato in fronte con una doppietta : il sogno di ogni ragazzino, insomma ( per lo meno di ogni ragazzino a cui ancora non hanno regalato un iPhone 6 ).
Con qualche incubo in mezzo.
Altra giornata.
Dopo la pioggia cattura nell'erba bassa di un campo due rospetti e ci gioca un po'. Fa sempre più caldo, c'è sempre più afa, è tempo di pool on the room, con pescetti. E materasso elastico. Farà anche caldo, ma il materasso elastico è il materasso elastico. Flaconcino della variegata scorta di pillole di mamma. Ma è la madre a cascare sul pavimento. E' un ragazzino grande, è l'uomo di casa, ma ha l'occasione di stare un poco con sua madre, come...quand'era piccolo ( adesso è grande, è l'uomo di casa ) : il sogno di ogni ragazzino, insomma.
Con qualche incubo di mezzo.
Altra giornata. Uguale.
Altra giornata. Peggiore.
Altra giornata. Peggio che uguale.
Nottata. Alba.
" Bastaaa ! ".
Un film ''lirico'' ? Un film fisico. I pochi secondi della scena al calar della sera con doccia di corsa al passo dell'impianto d'irrigazione è ''poesia pura''. Dura infatti pochi secondi. Nulla accade di rilevante o sorprendente : tranne il continuo domandarsi in eterno rinnovo dello spettatore : e adesso cosa accadrà ? E questo è veramente tutto ( ciò che serve ad un film ).
Ovviamente no. Un sorso ancora.
Qui mi fermo, il film continua ancora, ma tocca a voi, adesso.
Qualcuno sta gridando in giardino : “ Una lucciola ! ”. Mi sa che adesso mi alzo e corro a vedere. Sono anni che non ne vedo una. Molti credono che con la loro chimica emanino una luce calda, invece è elettrica, e fredda, come quella di una stella. Non c'entra in cazzo, ma è il sogno di ogni adulto, anche del più appagato : poter tornare ragazzino. Pur anche magari con qualche incubo in mezzo.
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La Morale.
-- Morale 1.
Quando un'infiltrazione d'acqua causata da normali piogge diventa occasione buona per lavare il pavimento, forse, ma dico forse, la famiglia che abita in quella casa ha bisogno di cure ed attenzioni particolari. Forse. Ma forse no. Forse è solo la vita che scorre incedendo un suo ritmo. Ping-ping-ping-peng-pong, fanno le gocce di pioggia divenuta ristagno cadenti nel secchio dal soffitto lacrimante raccolte spostato a distanza di mezzo tono per volta. Forse.
-- Morale 2.
“Vai fuori 'stasera?”
“Si”
“Tornerai per cena?”
“Noo. Nel frigo c'è qualcosa?”
“Si, credo di si”
“Bene, allora pensaci da solo”
“Si mamma”
Preso com'è lo spettatore dal creare il fuori campo stimolato in questo dalla fluidità del racconto...ci si accorge solo ad un certo punto, a dialogo oramai inoltrato, di chi è che effettivamente sta parlando a chi : il figlio alla madre o la madre al figlio...
E' come se i Dardenne (pedinamento) e Larry Clark da una parte e Harmony Korine e F.Wiseman ( movimenti di macchina di 180° andata e ritorno ) dall'altra si fossero scontrati frontalmente tra loro, e le risultanze superstiti e fuse dei due incroci si fossero date appuntamento per una resa dei conti/incorporazione finale...sotto l'arbitrato di W.Herzog, S.Soderbergh (Bubble) e T.Malick.
Scritto, co-prodotto e diretto da Roberto Minervini ( che possiede anche il buon senso e la modestia di titolare : “un film diretto da” e non “'un film di'”, anche se in questo caso ci stava, oh si ).
-- il Ragazzo : Daniel Blanchard
-- la Madre : Melissa McKinney
-- il Tizio : Vernon Wilbanks
Direttore della Fotografia – Operatore : Diego Romero Suarez-Llanos
Montaggio : Marie-Hélène Dozo
Sound Designer / Sound Editor : Tom Gambale
Sound re-recording mixer : Thomas Gauder
Così me ne sono andato, diretto verso l'interno. […] Avevo visto abbastanza e non ne volevo più sapere. /// Questa volta non mi fregano.
Huckleberry Finn - op. cit.
Ascolta : ≈≈≈≈≈
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