Regia di Frédéric Fonteyne vedi scheda film
Decisamente un premio meritato quello della sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia del 2012. La vita ci coglie e ci porta nei meandri più assurdi del vivere in comunità col resto degli esseri umani. Il caso spesso decide il susseguirsi degli eventi che ci accompagnano per tutta la vita e spesso ci troviamo inevitabilmente a dover fare delle scelte. Giuste o sbagliate? Non sta al regista di un film dare la risposta, ma in lui sta la capacità di farti percorrere, con gli occhi sullo schermo, l’evolversi delle situazioni che lo hanno ispirato. Questo regista, a mio avviso, ha centrato in pieno con grande professionalità lo scopo prefisso.
Vorrei annoverare tra i suoi meriti, quello di aver trovato un modo nuovo di riprendere e di montare il film, cosa niente affatto scontata. Un plauso alla fotografia, certamente non convenzionale e alle musiche che ben si accompagnano e ci accompagnano all’interno dei sentimenti che riesce a suscitare. Ottima la recitazione di tutti, segno di una grande attenzione del regista ai particolari. Con questa pellicola Fonteyne ci conduce con tratto iperrealista nella vita degli emarginati e dei farabutti, spesso loro malgrado, armoniosamente e con ironia. Da non perdere e da sostenere per chi non vuole che il cinema si autoestingua nella banalità.
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