Regia di Steno vedi scheda film
Parabola trita e oramai conformista sull'impossibilità di essere onesti in Italia. Già gran parte della commedia all'italiana aveva analizzato più o meno a fondo la questione: La poliziotta quindi giunge come un lavoro superfluo e già vecchio in partenza. Di nuovo dovrebbe esserci il movimento femminista, interpretato da una Melato in ottima forma (sempre brava) che si emancipa alla faccia dei parenti e del fidanzato, per scontrarsi infine - e uscirne sconfitta - contro l'unica forza in grado di sopraffarlo/a: lo Stato, il potere politico ed i suoi loschi intrighi con il mondo dell'impresa e la finanza. In realtà pure il femminismo è inquadrato con facilità in una serie di luoghi comuni (il ripetuto paragone con Giovanna d'Arco) e di situazioni poco brillanti. Senza voler inoltre citare il Vigile di Zampa e Sordi (da un cui evidente plagio nasce circa il 90% della trama di questo film), mi preme solo di far notare come La poliziotta sia in realtà una vigilessa. Incomprensibile.
Una ragazza femminista, vessata dai familiari e in crisi col fidanzato, decide di provare il concorso per vigile urbano. Lo passa ed incomincia una frenetica ed incorruttibile attività di pulizia della cittadina. Quando pesta i piedi ai politici ed ai potenti locali, però, viene spedita immediatamente in Sicilia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta