Regia di Haifaa Al-Mansour vedi scheda film
Con la semplicità della storia (il come), la regista concentra tutto sul contesto (il cosa). E il contesto è quanto mai interessante e problematico: l'Arabia Saudita oggi e la condizione femminile in una società secolare. Così attraverso la fisicità dell'interpretazione della giovane attrice, il film colpisce e senza esagerare definisce un quadro d'inevitabile repressione esistenziale contrapposto alla capacità di reazione dell'essere umano. Reagire, ripartire, rinascere. La Biciletta Verde è stata una produzione complicata e pericolosa e non può lasciare indifferenti per come sa parlare al cuore e alla mente attirando l'attenzione con la semplicità di un racconto lineare dietro al quale si cela la complessità di una vita, di un mondo. Un mondo che sembra estraneo, addirittura alieno alla nostra cultura occidentale ma è invece così vicino e ambiguamente simile da sorprendere e inquietare allo stesso tempo. La 'doppia morale' in fondo è il grande problema contro il quale si scaglia la regista, smascherando consuetudini e ipocrisie di un sistema dove il nascondersi è un elemento fondamentale del poter 'essere'.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta