Il regista Daniele Incalcaterra ha ereditato dal padre 5 mila ettari di terreno nella regione paraguayana del Chaco e ha intenzione di creare un parco nazionale. I suoi vicini - petrolieri, coltivatori di soia transgenica e allevatori - non sono molto contenti della sua idea, dando inizio a una lunga disputa che ha il sapore di un moderno western in una terra ancora vergine.
Note
Un diario di viaggio che muta in un paradossale western al contrario, stremato in situazioni da teatro dell’assurdo, perso in loop che è impossibile non dire kafkiani. Un cinema in prima persona che irradia il suo sguardo oltre l’io, il qui e l’ora, divenendo in grado di raccontare un paese, lacerti di Storia, ingiustizie passate e presenti, dettagli socioeconomici e prospettive future.
5000 ettari nel Chaco - che i conquistatori spagnoli definirono “El impenetrable”, e che è la seconda foresta, per estensione, dopo l’Amazzonia - sono parte di quel che Daniele Incalcaterra e suo fratello Amerigo ereditano alla morte del padre (funzionario d’ambasciata in Paraguay). Il regista italiano - docente a Parigi, residente (anche) in Argentina, responsabile di film come La… leggi tutto
DIciamo che per cominciare, Daniele Incalcaterra potrebbe anche fumare meno o smettere a tutto giovamente di se stesso e dell'ambiente.
Il documentario mi sembra raccontare unicamente le vicissitudini di un proprietario terriero che lotta per rientrarne in possesso. Una storia che di ordinaria, purtroppo, follia amministrativa ed umana. La protezione della natura ed i soprusi a danno delle… leggi tutto
DIciamo che per cominciare, Daniele Incalcaterra potrebbe anche fumare meno o smettere a tutto giovamente di se stesso e dell'ambiente.
Il documentario mi sembra raccontare unicamente le vicissitudini di un proprietario terriero che lotta per rientrarne in possesso. Una storia che di ordinaria, purtroppo, follia amministrativa ed umana. La protezione della natura ed i soprusi a danno delle…
5000 ettari nel Chaco - che i conquistatori spagnoli definirono “El impenetrable”, e che è la seconda foresta, per estensione, dopo l’Amazzonia - sono parte di quel che Daniele Incalcaterra e suo fratello Amerigo ereditano alla morte del padre (funzionario d’ambasciata in Paraguay). Il regista italiano - docente a Parigi, residente (anche) in Argentina, responsabile di film come La…
Un film vérité suggestivo, delicato e con bellissime immagini. Coinvolgente nei contenuti e nella narrazione. Peimi piani autentici, che raccontano i valori di un uomo che cerca di fare di tutto per lasciare un'eredità migliore al futuro, con la forza della costanza e non della violenza.
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Commenti (1) vedi tutti
Una facile battaglia dei poveri. Il difficile deve ancora venire...
leggi la recensione completa di Brady