Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film
Il personaggio di Lino Banfi si chiama questore Scappavia: tanto basti a prendere le distanze da questo sottoprodotto del sottogenere per sottosviluppati della commedia eroticodemenziale italiana degli anni '70-'80. Di battute esilaranti non c'è manco l'ombra, di gag volgarotte invece si abbonda (c'è Vitali - suo malgrado - deputato esclusivamente ad esse); le scenette sexy sono garantite dalla presenza della Fenech ed i soliti caratteristi attorno non lesinano mossette, occhiate maliziose, motti osceni: c'è Gianfranco Barra (doppiato in emiliano, incomprensibilmente), c'è Jimmy il Fenomeno nella sua solita comparsata (qui è un cliente del night), c'è Giacomo Rizzo. Tarantini, regista e sceneggiatore con Milizia ed Onorati, dirige con la consueta approssimazione; si tratta del sequel (fino a un certo punto, perchè la logica nella trama non è sempre così chiara all'interno dello stesso film, figuriamoci a volere rintracciare un filo rosso che lo leghi ad un altro!) della Poliziotta fa carriera, dell'anno precedente. 2/10.
Procace poliziotta si spaccia per cantante per investigare in un night; al suo fianco ci sono due colleghi della buoncostume, travestiti da donna. La poliziotta sventa un traffico di donne consegnate alla prostituzione ed entra anch'ella nella buoncostume.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta