Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film
Dopo “La poliziotta fa carriera” (1976), gli sceneggiatori (Francesco Milizia, Marino Onorati e Michele Massimo Tarantini) rispolverano il personaggio della bella agente Gianna, ma i risultati sono alquanto deludenti. Stavolta la Fenech è una poliziotta che vuole assolutamente entrare nella rinomata Squadra del Buon Costume; un’ossessione che le darà la forza per infiltrarsi tra le ragazze di un night club e sgominare una banda dedita al traffico di prostitute. A leggere la trama, sembra quasi una cosa seria, ma quando si scopre che tra i “cattivi” c’è anche Jimmy il Fenomeno (Origene Soffrano), è facile intuire, ancor prima di guardare il film, che il risibile intreccio poliziesco è solo un pretesto per mostrare molto generosamente il corpo statuario dell’attrice franco-algerina. Fortunatamente ci sono i mai deludenti Lino Banfi (Pasquale Zagaria, il commissario Scappavia) ed Alvaro Vitali (l’appuntato Tarallo), i quali, per l’occasione, si travestono da donna ed arrestano i “pericolosi” sfruttatori a suon di pugni e ceffoni in stile Bud Spencer (Carlo Pedersoli) e Terence Hill (Mario Girotti). Silvia Patras è una spogliarellista che si esibisce al night. La Fenech, Vitali ed il regista, raschieranno ulteriormente il fondo nel successivo “La poliziotta a New York” (1981).
Quando non è nuda, Edwige Fenech intrattiene gli avventori del locale notturno cantando “Pornography”. Peccato che lei non abbia voce e la canzone sia una chiavica! Musiche di Gianfranco Reverberi.
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