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La quinta stagione

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Regia di Peter Brosens, Jessica Woodworth

Con Aurélia Poirier, Django Schrevens, Sam Louwyck, Gill Vancompernolle Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (6)

Trama

Una misteriosa calamità si manifesta, prolungando l'inverno più del lungo. La primavera si rifiuta di arrivare, il paesaggio e gli animali continuano ad essere in letargo. Alice, Thomas e Octave, tre ragazzini di un piccolo villaggio belga nel cuore delle foreste delle Ardenne, lottano per dare un senso al mondo che intorno a loro sta crollando. Mentre Alice e Thomas sono innamorati, Octave osserva ciò che accade dalla sedia a rotelle a cui è costretto. Il trascorrere dei mesi porta a giorni di una mancata estate in cui la violenza degli altri abitanti del villagio è pronta ad esplodere e un'effimera gioia riappare grazie al passaggio di un apicoltore. Quando però ogni forma di civiltà rischierà di scomparire, un rito pagano sembrerà essere l'unica soluzione.

Approfondimento

LA QUINTA STAGIONE: UN PICCOLO VILLAGGIO DEL BELGIO

Peter Brosens e Jessica Woodworth hanno ambientato i loro due precedenti film in Mongolia e Perù, terre a loro lontane. La quinta stagione è girato invece girato nel loro Belgio, nel piccolo villaggio di Weillen, a due chilometri da Falaen. Weillen è un luogo isolato, situato in mezzo al nulla nel cuore delle Ardenne e abitato da una comunità rurale. Alcuni degli abitanti del villaggio sono stati scelti dai registi per affiancare il cast di professionisti, composto per la maggior parte da attori di origini fiamminghe. La fotografia di La quinta stagione porta la firma di Hans Bruch Jr., già direttore della fotografia delle opere del regista Gust Van Den Berghe presentate alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes. La scenografia è invece opera di Igor Gabriel, stretto collaboratore dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne. Rimanendo vicino ai colori dell'inverno belga, la luce scelta da Gabriel per le riprese è tenue mentre con il proseguire della narrazione i colori tendono a sparire insieme a tutti gli altri elementi della natura, impossibilitata a rinascere dal non arrivo della primavera.

UN INVERNO SENZA FINE

Concentrando l'interesse sulle tematiche ambientali, La quinta stagione con la sua composizione di piani sequenza al servizio delle scene e delle inquadrature si prefigura come un'opera che lascia spazio a diverse interpretazioni soggettive e personali, assegnando al cinema le stesse potenzialità di musica, architettura o pittura.

Estremamente difficile da girare e con un budget ridotto, La quinta stagione ha richiesto a tutta la troupe inventiva e pazienza. Le avverse condizioni climatiche dell'inverno di Weillen hanno costretto la produzione a cambiare piano di lavoro 27 volte in 31 giorni di riprese e agli attori è stato richiesto di sfidare il freddo indossando pantaloncini corti e maglietta per le scene estive.

IL SACRIFICIO UMANO

Per gli aspetti storici e folcloristici, i due registi hanno chiesto la collaborazione di un professore belga dell'università di Liegi e hanno condotto approfondite ricerche in archivi e musei. Ai contadini della zona invece hanno stato chiesto di raccontare la loro vita quotidiana e le loro ansie, nonostante la storia che avevano in mente sia frutto di fantasia e sia ambientata in un ipotetico futuro. A far da specchio al futuro vi è invece l'arroganza con la quale la comunità sceglie di rovesciare i cattivi presagi. Quando la comunità si disgrega e il mondo va verso la perdizione, il risorgere del mito del sacrificio umano sembra essere l'unica soluzione ma il solitario adoscente Thomas sceglie di trasformare l'atto espiatorio collettivo in sacrificio individuale, diventando un nomade spiritualmente e fisicamente.

Note

Brosens e Woodworth chiudono, nella propria terra natia, la trilogia sul rapporto tra uomo e natura cominciata con i bellissimi "Khadak" (girato in Mongolia) e poi "Altiplano" (in Perù). E con questo film di catastrofismo pagano propongono un B movie di ricerca, tra l’alto e il basso, un racconto folclorico che monda l’arte elitaria, tra l’apertura del cinema contemplativo e il geometrico formalismo del tableau vivant. Una forma obliqua che non s’accontenta ed è sempre in movimento: spinge quadri di Bruegel verso le morti di De Bruyckere, il medioevo di Bergman verso il cinema fantaetnografico di Ben Rivers, le suggestioni di Tarkovskij verso l’horror americano settantesco. E conferma l’ossessione del cinema contemporaneo per la creazione di nuovi, altri o antichi, mondi e per il loro fallimento, causa apocalisse.

Trailer

Commenti (1) vedi tutti

  • Non esistono più le stagioni di una volta. Quella che potrebbe sembrare una battuta capace di ingrossare il frasario dei luoghi comuni, rappresenta l'assunto fondamentale del film, che gioca di sponda con la natura che si ribella e con il ribellismo caotico degli uomini. Per una storia straniante che riflette sullo stato comatoso del mondo.

    commento di Peppe Comune
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Recensioni

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Badu D Shinya Lynch di Badu D Shinya Lynch
10 stelle

Inverno, primavera, estate, autunno... e ancora Inverno. “Cosa abbiamo fatto ai nostri paesaggi? Li abbiamo messi in imbarazzo!” - Werner Herzog - Apocalisse stagionale. L'Inverno non se ne va, non vuole bruciare perché questa fredda stagione è prima di tutto dentro l'animo umano : sono gli abitanti la vera cinquième saison che manda tutto in stallo, che blocca il corso della natura.… leggi tutto

4 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

davidestanzione di davidestanzione
6 stelle

In un villaggio nelle Ardenne il ciclo della natura non conosce più regole e la primavera non arriva più. Primavera, estate, autunno, inverno e, forse, di nuovo primavera, se il ciclo della natura si deciderà o no a chiudersi portando così a compimento il facile rimando kimkidukkiano. Il paganesimo che infuoca e lava via le macchie e le colpe collettive, interiorizzate dal medesimo universo… leggi tutto

2 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

barabbovich di barabbovich
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Si corre sempre il rischio di passare per dei bifolchi nello stigmatizzare i film dei nipotini di Terrence Malick e Michelangelo Antonioni. Ma siamo alle solite: come si fa a imbastire un film con un'ideuzza nemmeno tanto malvagia (il rito propiziatorio per un inverno mite va a vuoto, la terra e la natura si ribellano e non offrono più cibo né risorse, la popolazione si disgrega ed emergono i… leggi tutto

3 recensioni negative

2018
2018

Recensione

negro di negro
4 stelle

Le opere degli artisti belgi, per riuscire a dare un po' di emozione, ricorrono ad un uso smodato dei colori. In questa pellicola dove l'assenza di colore diventa funzionale alla storia, rimane solo l'arido dei paesaggi così come quello degli animi. Un peccato sprecare così una storia molto interessante oltre che attuale ed una fotografia che riesce a valorizzare gli ambienti…

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2017
2017

Recensione

almodovariana di almodovariana
4 stelle

Sicuramente indimenticabile ma agghiacciante! Non ho ben capito il motivo del sacrificio della ragazza mentre la metafora del diverso (filosofo, disabile) che viene estromesso è perfettamente chiara. È vero che le immagini sono perfette (i tableaux vivants) ma la storia è veramente tremendista e feroce. Vero è che sembra di essere in dipinto di Bruegel con una natura…

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Utile per 1 utenti
2016
2016
2015
2015

Comunità

supadany di supadany

Viviamo in una realtà che vuole omologare tutto e tutti, ci dicono che è la globalizzazione ma in fondo, per quanto mi compete, penso che il futuro dipenda sempre da noi, anzi sicuramente dipende sempre…

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Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 3 voti
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ohdaesoo di ohdaesoo
7 stelle

Probabilmente un film per spiriti elevati, troppo elevati. Attenzione, qui i film complessi non solo sono i benvenuti ma quelli più apprezzati. Solo per dare un dato il miglior film nel blog del 2011 è stato Dogtooth, del 2012 Synecdoche New York, film paradossalmente molto più complessi di questo ottimo La Quinta Stagione. Con questi film i diversi gradimenti dipendono…

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Utile per 2 utenti
2014
2014

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ezio di ezio
6 stelle

Incentrato sulle quattro stagioni,le mucche non danno piu' latte,le api non lavorano piu',nevica in piena estate,tutto si sta capovolgendo e anche noi che assistiamo a questo non sense ci aggrappiamo a belle immagini senza dare una spiegazione plausibile,se non quella che siamo di fronte a una pellicola di sostanza ecologica....o forse no....chissa'....io riesco a dare tre stelle tirate come un…

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Nel mese di dicembre questo film ha ricevuto 3 voti
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2013
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Badu D Shinya Lynch di Badu D Shinya Lynch
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barabbovich di barabbovich
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alan smithee di alan smithee
8 stelle

"Bisogna avere il caos dentro di sé per dar vita ad una stella danzante"...... Parole affascinanti, misteriose, concretamente incomprensibili, ma comunque coerenti con un clima di mistero e di attesa, con la cupa aspettativa di una stagione che dovrebbe mutare al bello, al caldo, al disgelo ed invece non accenna a placarsi nel freddo della morte che si porta dietro di sé. Per qualche ragione…

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Nel mese di luglio questo film ha ricevuto 3 voti
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FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
8 stelle

D’un tratto, in un villaggio nelle Ardenne, la natura respinge ciò che la comunità le chiede, ciò che regola l’esistere degli uomini. Biologicamente e culturalmente: non si lascia ingravidare dai riti pagani, non accoglie i semi, non restituisce i frutti della terra. Ed è così che l’uomo affamato, nell’eterno, sterile inverno di questo Belgio fuori dal tempo, perde vigore, rallenta…

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Recensione
Uscito nelle sale italiane il 24 giugno 2013
locandina
Foto
2012
2012
Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 3 voti
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davidestanzione di davidestanzione
6 stelle

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Utile per 2 utenti
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