Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
Meno peggio di quanto si possa pensare: La polizia è al servizio del cittadino è innanzitutto un film con protagonista Enrico Maria Salerno - quindi già una garanzia in partenza - e poi si tratta di uno dei primi polizieschi brutali all'italiana, sulle orme dei lavori di analogo stampo prodotti nei mesi precedenti da Lenzi (Milano rovente) e Di Leo (Milano calibro 9). L'azione - pur mantenendo lo scenario soffocante metropolitano - si sposta in questo caso a Genova, con una sceneggiatura firmata da due esperti del genere (Dino Maiuri e Massimo De Rita) che segue quelle che ben presto diverranno le classiche tappe della storia media del poliziesco all'italiana: un commissario di polizia si ritrova ad indagare su una banda di malviventi senza scrupoli; l'organizzazione dei delinquenti è talmente radicata nel territorio da impedire qualsiasi azione nei confronti del boss e dei suoi scagnozzi; il commissario butta la deontologia professionale alle ortiche e si fa giustizia da sè. Morti ammazzati, inseguimenti fracassoni e tutti gli stereotipi sono inclusi nel prezzo; il valore della vita umana non è mai stato così basso come in questo grossolano e becero filone del nostro cinema: almeno nei film di guerra i soldati muoiono per un ideale, stupido o sbagliato che sia; qua invece ci si stermina alla luce del sole come se fosse normale così. Tralasciando (ma come si fa a non ritenerle importanti?) le implicazioni morali, la storia è comunque costruita con buon mordente e casomai lasciano a desiderare le costruzioni dei personaggi, semplicemente tagliati con l'accetta. Guerrieri non è eccelso, ma neppure fa grossi danni; nel cast anche Memmo Carotenuto, Enzo Liberti, Venantino Venantini ed Alessandro Momo (già utilizzato dal regista per il suo precedente Il divorzio). 3,5/10.
Commissario impotente di fronte alla malavita che imperversa per le strade di Genova, decide di farsi giustizia da solo.
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