Espandi menu
cerca
Le cose belle

Regia di Agostino Ferrente, Giovanni Piperno vedi scheda film

Recensioni

L'autore

laulilla

laulilla

Iscritto dal 21 febbraio 2015 Vai al suo profilo
  • Seguaci 100
  • Post 15
  • Recensioni 719
  • Playlist 4
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le cose belle

di laulilla
8 stelle

Agostino Ferrente e Giovanni Piperno sono due documentaristi italiani che hanno al loro attivo alcune opere girate separatamente: L’orchestra di piazza Vittorio (per la regia di Ferrente), Il pezzo mancante (per la regia di Piperno).

Diressero insieme, invece, per conto di RAITRE, a Napoli nel 1999 "Intervista a mia madre", di cui questo documentario costituisce in qualche misura il seguito.

 

I due registi, per quel loro primo lavoro, si erano serviti delle storie di quattro ragazzi giovanissimi: Fabio, Enzo, Adele e Silvana, abitanti delle periferie partenopee, pieni di sogni e di speranze per il futuro: avevano, infatti quattordici anni e tutta la vita da vivere e abitavano in una città, che – per quanto degradata – stava finalmente rifiorendo, poiché restauri e nuove opere ne stavano mutando positivamente il volto.
Era la Napoli del sindaco Bassolino e viveva il magico momento del “rinascimento napoletano”, ciò che alimentava grande fiducia nel domani e nelle prospettive che sembravano dischiudere – anche per questa città e per i suoi abitanti – orizzonti europei: la realtà partenopea non era ancora quella della spazzatura nelle strade, né quella dei fuochi, della diossina che avrebbe inquinato l’aria, dei veleni che sarebbero penetrati nell’acqua e nella terra; né l’illegalità – pur endemicamente presente da sempre – aveva assunto gravi proporzioni devastanti.

 

Ferrente e Piperno, tornando più di dieci anni dopo a Napoli e riprendendo i contatti di allora, con questo nuovo documentario cercavano di capire com’erano andate le cose per i quattro giovanissimi di un tempo, nel frattempo cresciuti e diventati adulti.


Le cose belle, augurate dai registi al momento del commiato, ai ragazzi speranzosi e fiduciosi nel futuro, si stavano ora amaramente confrontando con la situazione del presente, con la fine delle illusioni e con l’accentuarsi della marginalità che per i protagonisti non era ancora disperata – come si potrebbe temere, ma comunque dolorosissima, accompagnata dal timore di vederla diventare una malattia cronica.

 

 

 

Il film, di sicuro interesse, uscì nelle nostre sale dopo un anno dalla sua conclusione, quasi clandestinamente: sembrava condannato come i suoi protagonisti, all’irrilevanza.

Mi risulta che attualmente ne siano acquistabili DVD e Blu Ray, riuniti in unica costosa confezione. 

Meriterebbe di essere visto e meditato da molti, però, e riproposto in streaming soprattutto oggi, quando il futuro di molti giovani è sempre più incerto, non solo a Napoli…

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati