Regia di Costanza Quatriglio vedi scheda film
Si dice che l’Italia sia un Paese di scrittori (anni fa lessi che una buona fetta di popolazione cela un manoscritto in qualche cassetto), e questo docu-film lo dimostra efficacemente raccontando la storia di un uomo non di lettere, visti gli studi prematuramente interrotti, ma non meno efficace di raccontarci, a modo suo, una sorta di personale storia d’Italia tramite un romanzo dall’impressionante, almeno visivamente, sequenza ininterrotta di parole come se avesse paura di arginare un fiume in piena di ricordi. Meno efficace forse la parte rievocativa, con figli e nipoti a ritrovarsi insieme nel ricordo del padre (di cui pure il Comune natio celebra l’inaspettata fama con una targa commemorativa). Comunque opera interessante, giustamente premiata quanto meno per l’originalità nel trattare una narrazione molto soggettiva con immagini che fanno da sfondo alla storia di un intero Paese.
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