Regia di Costanza Quatriglio vedi scheda film
Dal 1968 al 1975 Vincenzo Rabito (1899-1981), bracciante siciliano, s’è dedicato alla stesura delle sue memorie, guerreggiando con l’essere «inafabeto», analfabeta, abbarbicando i ricordi a una lingua nuova, raccontando la propria «maletratata e molto travagliata e molto desprezata vita». E, insieme, un secolo: dalla Prima Guerra Mondiale al Boom economico, le sue parole sottraggono la Storia alla storiografia, la reinterpretano in soggettiva, sfumando i chiaroscuri («Nella mia vita aveva stato uno acanito socialiste e quase quase restaie male a campiare partito, ma poi tra me disse: “Non paganto niente…”. E così, mi l’ho preso e sono deventato fascista»), restituendo un ritratto d’uomo e d’epoca fuori dagli schemi della memoria collettiva ed estraneo al linguaggio dominante, e dunque, alle formule in cui il pensiero si raggruma e tramanda. La Quatriglio, sempre alla ricerca di sguardi marginali, fa esplodere le parole di Terra matta (pubblicato da Einaudi nel 2007) proiettandole sul paesaggio d’oggi, facendole lottare in voice over contro i filmati di propaganda, lasciandole riscoprire e commentare dai figli di Vincenzo: l’urgenza dialettica di questo montaggio serrato tra presente e passato è un invito a comprendere la persistenza e la pregnanza, oggi, di questa piccola, fortunatamente «disonesta», potentissima Storia. Su www.mymovies.it/live fino al 20 settembre.
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