Regia di Jean De Limur vedi scheda film
Amici invidiosi creano non pochi problemi ad una nubenda fanciulla, spingendola fra le braccia dell'uomo meno indicato nel momento meno opportuno.
E' una piacevole pellicola, a metà tra il dramma sentimentale e la commedia sentimentale. Le situazioni sono ben congegniate, i dialoghi decenti, e gli interpreti bravi. Questi vanno segnalati anche perché sono un gruppetto di giovani attori dal promettente futuro e dalla lunga carriera (eccetto il già celebre Nazzari). Mi riferisco ad una giovane e fresca Alida Valli, con qualche chiletto di più che certo le donava; poi a Paolo Stoppa, un attore che è sempre stato bravo in tutti i ruoli che ha ricoperto; e infine un vitale e sanguigno Massimo Girotti. In “Ossessione” mi è sempre sembrato un po' ingessato e statuario - evidentemente Visconti lo aveva voluto così - ma qui lo vediamo scoppiettante, energico, e secondo me migliore.
La vicenda, poi, qualcosa di non banale da dire sui miti cinematografici, sulle persone che questi sono nella vita reale, e sull'infatuazione che suscitano nel pubblico. Il fenomeno non è di nicchia né inesplorato, visto che ciò accade anche con i miti della musica pop. Qui si stigmatizzano le ragazze che andavano a vedere i film di Amedeo Nazzari non per il film in sé, ma per vedere lui, come si muoveva, come parlava e come si vestiva. Ma quanti uomini andavano a vedere “A qualcuno piace caldo” solo per Marilyn Monroe?
Il finale è forse un po' troppo positivo, e Nazzari evidentemente voleva promuovere la propria immagine, ma la visione è soddisfacente e l'intrattenimento assicurato.
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