Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
Un inno alla libertà di cavalcare le onde ma, a differenza di "Un mercoledi' da leoni", un film dai risvolti più drammatici e cupi rispetto al suo più celebre precursore
C'è una sorta di continuità tra "Un mercoledi' da leoni" e "Point Break" (pur se con risvolti ben diversi, essendo il primo incentrato sui valori dell'amicizia e della solidarietà, mentre il secondo li declina in risvolti più tragici e drammatici). E' quella passione per il sapore della sfida estrema, l'onda più alta da cavalcare, ma anche l'adrenaina pura che porta quattro surfisti, nel film della Bigelow, a rapinare le banche indossando maschere di presidenti americani. Quell'adrenalina che è presente anche nel poliziotto sulle loro tracce, un buon Keanu Reeves al suo primo vero ruolo di spessore, che intreccerà con il capo della banda un rapporto di amore/odio che li vedrà più volte seguire una sottile linea di demarcazione tra il bene ed il male. Spettacolare l'inseguimento, tutto a piedi, tra i due, dove entrambi prenderanno consapevolezza del ruolo dell'altro. Scelta non casuale di affidare la parte dell'altro detective a quel Gary Busey che era già stato uno dei tre surfisti di "Un mercoledi' da leoni".
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