Regia di Bill Jones, Jeff Simpson, Ben Timlett vedi scheda film
Chapman morì nel 1989, di cancro, a 48 anni, lasciandosi alle spalle uno dei più formidabili gruppi comici (restrittivo) di sempre e un'autobiografia, scritta nei primi anni ottanta. Omosessuale, fragile, alcolista, Chapman era forse il più introverso dei Python, ma anche uno splendido attore. Narrato dalla stessa voce di Graham, che lesse la sua autobiografia poco prima di morire, a cui si aggiungono le voci dei restanti Python (tranne Eric Idle), è un incredibile progetto d'animazione che ha visto coinvolti 14 studi, che hanno animato, ognuno con il proprio stile, i differenti capitoli della vita di Chapman. Divertente, psichedelico, pythonesco, ha dalla sua solo il limite della nostalgia per ciò che non potrà mai più essere e la mancanza (peccato) di nuove animazioni di Terry Gilliam. Una caramella colorata e gustosa per chi, come me, sente tantissimo la mancanza del più grande gruppo d'artisti del secolo scorso.
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