Regia di Noah Baumbach vedi scheda film
Il titolo esatto di questo film, avrebbe dovuto essere "Frances Ha Ha Ha Ha Ha!", col punto esclamativo, vista l'evidente presa in giro, l'ennesima, di questo regista, che ha avuto il colpo di fortuna d'imbroccare solo un buon film nella sua carriera, ovvero "Il Calamaro e La Balena", salvabile. Contravvenendo alla mia etica, che è quella di resistere, in ogni caso, almeno ad un'ora di pellicola prima di giudicarla, con questa porcheria ho raggiunto i 48 minuti e 37 secondi: i dodici minuti che mancano mi avrebbero spinto a un omicidio, a correre per strada nudo, sotto la neve, sparando ai primi che m'arrivavano a tiro. Un film che punta all'autorialità, al bianco e nero di "Manhattan" (eresia!), con personaggi finti, strafinti, di plastica, che Dio me ne scampi d'incontrarne mezzo in vita, che si sbrodolano addosso con dialoghi irritanti, che provano a essere intelligenti, con questa mezza lesbica, (con tutto il rispetto per le lesbiche), perennemente delusa, fuori luogo, donna inutile, incastonata in ambienti hipster, con il brand Apple infilato anche su per le natiche, in cui nemmeno New York riesce a risplendere. Terrificante: fa incazzare all'istante. Una bufala di enormi proporzioni. Se questo è, in qualche modo, considerato il nuovo Woody Allen, mi ritiro in convento domani mattina. Addio.
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