Regia di Baltasar Kormákur vedi scheda film
Nel 1984 un peschereccio islandese affonda in pieno Atlantico. Dell’equipaggio si salverà soltanto un uomo (Ólafur Darri Ólafsson) che, incredibilmente, riuscirà a nuotare nelle acque gelide per ben sei ore prima di arrivare sulla terraferma. Inizialmente sospettato di raccontare fandonie, poi oggetto di studio, il pescatore cercherà semplicemente di riprendersi la sua vita.
Tratto da una storia vera (attenzione ai tioli di coda!), il film è tutt’altro che un dramma catastrofico. Le scene del peschereccio che affonda durano un battito d’ali, mentre il delirio del protagonista che parla con un gabbiano in mezzo all’oceano sembra protrarsi un’eternità. Il peggior film di Baltasar Kormakur, regista di genere.
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