Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Con Platoon ho sempre avuto un rapporto controverso, fin da quando uscì, soprattutto perché veniva presentato, dalla pubblicità, come il primo film vero sul Vietnam. Quando lo vidi al cinema, rimasi sconcertato, perché se certi momenti erano sicuramente derivati dall'esperienza diretta del regista, volontario in guerra tra il 1967 e il 1968 (la paura, gli errori, la pioggia, le formiche), altri elementi mi sembrarono frutto della tradizione del film bellico hollywoodiano: l'eterna lotta tra il Bene e il Male impersonata da due sergenti, la morte del buono dipinta al rallentatore come quella di un martire cristiano, il tentativo, ovviamente sventato all'ultimo istante, del cattivo di far fuori lo scomodo protagonista, che sta prendendo coscienza delle sue malefatte.
Rivedendolo a distanza di tanti anni, comunque, ritengo che gli aspetti positivi di Platoon prevalgano su quelli negativi, sia dal punto di vista formale (a Stone non si può negare, qui come spesso altrove, una notevole efficacia spettacolare) che da quello contenutistico, il quale prevede una denuncia, non scontata, dei crimini di guerra - le cose si possono chiamare con il loro nome - commessi dai soldati americani in Vietnam.
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