Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Oliver Stone ha vissuto realmente l'inferno del Vietnam (tema ricorrente in buona parte della sua filmografia, a volte sotto mentite spoglie) e c'è da scommetterci che la sua fotografia da reduce sia di quanto più forte e realista a disposizione.
Ed infatti la storia si snoda intorno ad una recluta (non c'è spazio per chi tesse la tela, ma solo per i poveracci obbligati ad una sporca guerra), dal suo arrivo, fino al ritorno a casa dopo l'ultimo feroce combattimento e dopo la sua personale resa dei conti.
Il film è un pugno nello stomaco, poco spazio per l'umanità, lo schermo è riempito da sangue, morti, esplosioni ed ingiustizie di varia natura, dove non ci si può fidare neanche dei propri compagni (a volte il vero nemico è più vicino di quanto si crede) in un contesto dove è tutto tremendo e l'innocenza diventa solo un lontano ricordo.
Grande la regia di Stone, adrenalinica e potente, forse a tratti eccessiva, ma in grado di valorizzare appieno la situazione di pazzia e di violenza.
Due temi cari al regista statunitense che qui lì sviscera meglio del solito.
Grande film.
P.s. Rivedendolo ho scoperto che Depp ha una piccola parte, non me lo ricordavo (era ancora un cuccioletto).
VOTO : 8/10.
Regia dura e cruda che va oltre la semplice guerra.
Bravo.
Prometteva assia meglio rispetto a quello che poi ha effettivamente dato.
Il suo personaggio rappresenta il male intestino.
Direi che ha dato il suo contributo alla causa con efficacia.
Anche lui bravo.
Basta la scena migliore del film, con la sua corsa ripresa dall'alto in fuga dal nemico, per fargli meritare una menzione.
Personaggio secondario il suo, ma espletato con disinvoltura.
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