Trama
Alla morte del futuro suocero, il trentenne Rolando è costretto a farsi carico dell'autoscuola in cui anche lui, insoddisfatto e svogliato, lavora. Sin da subito gli tocca preparare gli allievi per il prossimo esame e, in cerca di aiuto, propone all'amico Sergio, cameriere di un bar e piccolo spacciatore, di dargli una mano come insegnante di teoria. Prendendo lezioni anche da due nuovi insegnanti di guida, trovati su internet e appena assunti, gli allievi - tra cui vi sono la trans Giulia, il collaboratore domestico filippino Armando, i diciottenni Alessandro e Serena alle prese con il primo amore e la camaleontica cinese Liyu Jin - si preparano a dare il meglio di loro, nonostante i mille problemi della loro quotidianità.
Note
Per il suo esordio nella regia di un lungometraggio, il regista romano Alessandro Palazzi sceglie di chiudersi negli spazi angusti (e produttivamente molto economici) di una scuola guida, e nella cornice - alle nostre latitudini, purtroppo, sempre più rassicurante - di una commedia. È una comicità di situazione quella di La patente, piccolissimo film che a tratti mette in imbarazzo. Ci prova la musica a riempire il vuoto costante (di idee, drammi e soluzioni), ci provano i tormentoni ricorrenti. E non bastano la regia umorale e il montaggio scattoso. Un’idea di cinema, certo, a cui comunque servirebbe l’architrave di una storia.
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