Regia di Naomi Kawase vedi scheda film
53 FESTIVAL DEI POPOLI – FIRENZE
Non c’è stata idea migliore per concludere il piacevolissimo, stimolante raduno fiorentino cinefilo di questo intenso fine settimana, che partecipare (Simon Cruz, il nostro infaticabile, organizzatissimo e generoso "comandante" Spopola, ed il sottoscritto) alla seconda giornata della celebre e longeva rassegna fiorentina specializzata in documentari provenienti da tutto il mondo, ospitata come tradizione nello splendido teatro cittadino dell’Odeon: struttura meravigliosa, imponente e sontuosa che conferisce già un’emozione intensa allo spettatore forestiero come me, poco avvezzo ed uso a questa magnificenza architettonica.
Chiri è un film intimo come pochi, a prima vista persino impudico e spietato nei confronti della vecchiaia, che non ci viene risparmiata nei primi piani accurati sulle pieghe impietose e sulle carni cadenti e pallide, impietoso sguardo però solo a prima vista: in realtà infatti capiamo presto di essere di fronte una storia d’amore filiale che la celebre regista ha sentito interiormente di voler manifestare nei confronti della sua anziana madre adottiva, morente alla bella età di 97 anni; una mamma già 56enne quando Noemi era appena bambina e per questo da sempre affettuosamente chiamata “nonna”.
Un risarcimento tardivo non richiesto dall’interessata, ma intimamente necessario alla regista per manifestare la riconoscenza e l’amore assoluto che la rappresentazione documentaristica riesce a far trapelare in modo dirompente nello spettatore, inevitabilmente rimandato a considerare i propri personali affetti, il senso di vuoto ed impotenza che si manifesta prepotente in seguito alla perdita dei propri cari: questo inevitabile rimando ognuno alla propria personale storia familiare è la vera potenza di questo piccolo coinvolgente atto d’amore che emoziona e intenerisce e ci avvicina una volta in piu’ ognuno ai propri affetti perduti. E quando la sala torna ad illuminarsi ci guardiamo tutti e tre negli occhi, improvvisamente un po’ piu’ lucidi proprio per l’intensa coinvolgente emozione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta