Regia di Ali Aydin vedi scheda film
Un padre non si rassegna alla scomparsa del figlio, e per vent'anni mentre lavora in ferrovia ascolta sulla sua vecchia radiolina se arrivi qualche novità o buona notizia. Intorno a lui una fauna umana di variegata natura, tra colleghi cinici, a volte compassionevoli, più spesso indifferenti. Un film turco interessante, cadenzato da ritmi lenti, dialoghi essenziali,scene scarne, ma che comunque restituisce bene il dramma di un uomo avvilito ma non rassegnato, e le cui crisi epilettiche sembrano già una fuga dalla realtà, dall'annichilimento di un destino ormai segnato. Bella fotografia di una Turchia rurale e selvaggia, tra villaggi arroccati e una ferrovia che è l'unico collettore di un'umanità dispersa.
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