Basri è un uomo di 55 anni, lavora come guardiano ferroviario e ogni giorno percorre circa 20 chilometri a piedi per controllare lo stato dei binari. Puntualmente, ogni primo e quindici del mese scrive una lettera alla polizia per avere notizie sulla scomparsa del figlio Seyfi, avvenuta misteriosamente diciotto anni prima, quando il giovane si era appena trasferito a Istanbul per studiare all'università. L'unica cosa che Besri sa è che il figlio era stato fermato dalla polizia per attività antigovernative prima di sparire senza lasciare alcuna traccia, provocando anche la morte della madre.
Note
Leone del futuro alla 69ª Mostra di Venezia "Muffa" è un'opera prima che narra di desaparecidos, dei vuoti creati dal governo turco negli anni '90, del dolore di chi è rimasto, dell’assenza di catarsi, di risposte. La geometria inflessibile mima la logica antiumanista del Potere, la forma ricorrente con cui il cinema d’oggi e ieri s’esprime disperato, imploso, rassegnato, mentre nel freddo emotivo monta, s’affanna, arranca resistenziale una storia dostoevskijana che necessita di farsi raccontare. Nonostante le ellissi, le lacune, gli abissi che le costruiscono intorno.
Per carità, il volto del protagonista rende perfettamente tutto il dolore di un padre a cui manca il figlio da 18 anni. Ma il film è di una lentezza esasperante.
Vincitore del premio Opera Prima “Luigi de Laurentiis” (Leone del futuro) e insignito del marchio di qualità del Sindacato Critici, Muffa (Mold per il mercato internazionale e Küf in originale), è stata sicuramente una delle più interessanti e belle sorprese dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia (sezione “Settimana della critica”).
La pellicola in questione che ho visto al… leggi tutto
Anche la Turchia, negli anni novanta, ha avuto, sotto un regime di estrema destra, i suoi migliaia di "desaparecidos", come ogni fottuta dittatura che si rispetti. Per lo più ragazzi, giovani universitari, con idee diverse dal pensiero unico. Basri è un padre che aspetta da 18 anni notizie del figlio scomparso a Istanbul. Ogni giorno controlla i binari, ogni giorno scrive una lettera al… leggi tutto
Un padre non si rassegna alla scomparsa del figlio, e per vent'anni mentre lavora in ferrovia ascolta sulla sua vecchia radiolina se arrivi qualche novità o buona notizia. Intorno a lui una fauna umana di variegata natura, tra colleghi cinici, a volte compassionevoli, più spesso indifferenti. Un film turco interessante, cadenzato da ritmi lenti, dialoghi essenziali,scene scarne, ma…
Film estremamente lento (almeno rispetto a quelli che girano solitamente sui nostri schermi), in cui però la lentezza aiuta ad immedesimarsi nel dramma di un uomo a cui resta poco nella vita, avendo perso tutti i suoi familiari tranne suo figlio di cui però gnora la sorte, sparito per via del suo atteggiameto antigoverntivo.
Non so se definirlo bello, ma interessante sicuramente…
"In seguito all'inasprirsi del conflitto turco-curdo alla fine degli anni '80, la lotta al terrorismo assunse in Turchia forme particolarmente cruente.
Tra il 1987 e il 2001 si registrarono numerosi casi di rapimenti e sparizioni tra la popolazione civile. Molte di queste sparizioni rimangono tutt' ora insolute.
Il film, ambientato nel 2012, è ispirato a questi fatti."
Su questi…
Basri, vedovo e controllore dei binari ferroviari di una solitaria località della Turchia, in tutti i suoi ultimi 18 anni della sua esistenza non sa più nulla di suo figlio, di cui si sono perse le tracce per attività sovversiva e antigovernativa, dopodiché ha dovuto seppellire per il dolore anche sua moglie, ma è ancora lì, con il suo lavoro quotidiano,…
Basri (Ercan Kesal) è un uomo di sulla sessantina che è alla ricerca del figlio da ben diciotto anni, da quando questi se ne andò ad Istambul per studiare all'università. Non sa se sia vivo o morto, l'unica notizia che sa di lui è che venne segnalato dagli organi di polizia perchè accusato di attività antigovernative. La moglie di Basri ne…
Perché andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perché il…
Non si puo' che essere felici.Dalla Turchia non arriva solo Ceylan,ma anche Aydin,un regista che ha costruito un film dai ritmi lenti,lentissimi,scanditi da dialoghi scarni,portati da una solitudine profonda e da una moralita' tesa,con un protagonista che non perde mai la speranza di ritovare un figlio scomparso.Qua non esistono tv e video vari,e' la radio che trasmette continuamente notizie che…
I punti di riferimento del cinema turco contemporaneo non sembrano mai partire dall’evoluzione della società nelle sue grandi trasformazioni all’interno degli agglomerati urbani. I suoi autori più significativi non sono ancorati all’indietro ma preferiscono scandagliare per gradi l’erosione morale che produce la modernità partendo dalle zone interne…
Perchè andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perchè il…
Anche la Turchia, negli anni novanta, ha avuto, sotto un regime di estrema destra, i suoi migliaia di "desaparecidos", come ogni fottuta dittatura che si rispetti. Per lo più ragazzi, giovani universitari, con idee diverse dal pensiero unico. Basri è un padre che aspetta da 18 anni notizie del figlio scomparso a Istanbul. Ogni giorno controlla i binari, ogni giorno scrive una lettera al…
basri controlla i binari della ferrovia di una cittadina della turchia. le sue giornate passano così in attesa del primo giorno di ogni mese, in cui da 18 anni, scrive una lettera e la spedisce alle autorità per avere notizie di suo figlio scomparso. tutta la sua vita si basa su questo. sul non sapere che ne è stato del figlio. la moglie nel frattempo è morta e la storia della sua famiglia,…
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Commenti (2) vedi tutti
Per carità, il volto del protagonista rende perfettamente tutto il dolore di un padre a cui manca il figlio da 18 anni. Ma il film è di una lentezza esasperante.
commento di Artemisia1593Storia triste con Regia triste da una zona del Mondo abbastanza TRISTE ! voto.4.
commento di chribio1