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42 - La vera storia di una leggenda americana

Regia di Brian Helgeland vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su 42 - La vera storia di una leggenda americana

di Enrique
6 stelle

Guardando alla storia vera di questo Jackie Robinson. viene naturale comprendere che si tratta di una grande storia, profondamente americana, intensamente drammatica ed emozionante, perfettamente telegenica… ergo niente di meglio sulla piazza da dare in pasto ad un pubblico che ha sempre bisogno di nuovi miti o eroi o comunque modelli da imitare (e talora invidiare). Per giunta, quando ho letto l’ultima didascalia sulla maglia con num. 42 (ritirata da tutte – dico tutte – le squadre di baseball) ho avuto veri brividi di commozione.

jackie robinson 42 movie elite daily 42: The Jackie Robinson Movie

 

Eppure… eppure per tutta la visione del film, il pensiero ricorrente è un altro perchè sono svariati i fattori che alimentano lo iato fra l’ambizione degli autori e l’effettivo risultato.

Penso allo strumento utilizzato (uno sport diffusissimo oltreoceano eppure lontano dall’interesse del pubblico europeo come avrebbero potuto essere il football – la cui fisicità si presta bene a fare presa su un pubblico trasversale - o la pallacanestro, praticato con un discreto seguito anche in Italia), come pure all’indole caratteriale del protagonista (dalle spalle incredibilmente larghe, ma dal cuore coriaceo, salvo che per la sua dolce metà).

Nicole Beharie, Chadwick Boseman

42 - La vera storia di una leggenda americana (2013): Nicole Beharie, Chadwick Boseman

 

Ma penso soprattutto alla pressapochezza didascalica di sceneggiatura, direzione e montaggio, per cui la strutturazione del racconto stesso lascia quasi a bocca asciutta; dalle sequenze iniziali, concatenate con una frettolosità tale da deprimere la verosimiglianza delle ordinarie distanze spazio-temporali (la materializzazione di Jackie da una sperduta stazione di rifornimento all’ufficio del sig. B.Rickey / H.Ford nel tempo di mezzo battito di ciglia allibisce a dir poco) a quelle successive, che non hanno beneficiato di chissà quale migliore riguardo; didascalie puntigliose ma pressochè superflue scandiscono l’avvicendamento di eventi che hanno un unico, semplicissimo comune denominatore; ingenerare simpatia (nel significato etimologico del termine) attorno alla figura del predestinato eroe e spianargli la strada che porta dritta al cuore del pubblico.

Jackie  Robinson steals home

 

Una semplicità disarmante, tanto quanto (d’altronde) attesa; ciò che dà certezze (il pubblico vuole un prodotto che funziona anche perchè ben codificato), ma, in tutta onestà, ciò che, altresì, raffredda gli animi (almeno, sicuramente il mio), abbassa molto l’entusiasmo e convince del fatto che questo 42 non si discosti minimamente dalla media dei film di genere drammatico-sportivo, a sfondo razziale; quei film che (ri)propongono storie atte (anche) a tirare fuori il meglio degli uomini (americani) di domani; quei film dove lo sport (mi rendo conto che è da parecchio tempo che andiamo dicendo sempre le stesse cose quindi non mi ci dilungo) si fa strumento di riscatto; benzina sociale (per certi versi e comunque in una prospettiva di breve termine), ma, alla lunga (in una prospettiva di medio-lungo periodo), viatico sociale; ciò che può unire una Nazione, come solo la guerra e pochi altri fenomeni sociali possono fare.

42 (film) movie scenes

 

Anche se, proprio per i motivi anzidetti, paradossalmente (se si pensa alle premesse, per l’appunto) questo film rischia pure di abbassare tale media; anche a tacere, per l’appunto, di quanto abbozzato più sopra, se non altro, difatti, perché esso arriva per ultimo (o meglio; arriva dopo; il discorrendo filone aurifero certamente non si è ancora esaurito), quando oramai quanto poteva essere detto in argomento è stato detto (spesso davvero riuscendo ad evocare fedelmente – ma, d’altronde, con un Trevor Rabin in direzione d’orchestra è tutto più facile - quella intensità drammatica di cui sono fatte storie come questa). Si pensi, ad es., a film come Il sapore della vittoria, The Express, Glory RoadThe Blind SideCoach Carter (solo per stare strettamente confinati nel perimetro delle storie vere fatte di sport, sudore, razzismo e tanta America; United States of).

 

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