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Dieta mediterranea

Regia di Joaquín Oristrell vedi scheda film

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La recensione su Dieta mediterranea

di supadany
5 stelle

Commedia spagnola romantica, tinta di cibo e con una figura femminile preponderante, non manca affatto di anima, ma anche di problematiche strutturali che la minano.

In ogni caso non è comunque tempo perso ed anche nei suoi “errori” ci sono comunque più aspetti che testimoniano una personale volontà soggettiva.

Sofia (Olivia Molina) ha fin da piccola una vera passione per il mondo della cucina ed una volta cresciuta è quello l’ambiente che sogna di conquistare.

Sceglie così di cambiare vita (e città), incontra l’affascinante Frank (Alfonso Bassave) col quale instaura un rapporto conflittuale che va al di là del lavoro, ma poi ritorna in scena Toni (Paco Leon) e fa su famiglia con lui.

Non rinuncia comunque al suo sogno, Frank e Tony si alterneranno al suo fianco, ritagliandosi di volta in volta ruoli differenti, ma non sempre così tanto.

 

locandina

Dieta mediterranea (2009): locandina

 

Una frizzante figura femminile domina, anche a dispetto di molte situazioni che farebbero propendere per tutt’altro, il film diretto da Joaquin Oristrell.

Sofia è una donna indipendente che da luogo ad un triangolo sentimentale; si ritrova tra due fuochi, uomini distanti entrambi all’estremità.

Impensabile un triangolo così esplicito in Italia, anche se il percorso è chiaramente alleggerito e si copre un arco temporale ampio in troppo poco tempo col conseguente problema che grandi scelte si risolvono alla veloce.

Felice è la contrapposizione formale dovuta al fatto che le donne in casa cucinano, ma poi i grandi chef sono prevalentemente uomini, altro punto a favore della figura di Sofia che, per giunta, sembra dipendere dai suoi due uomini, ma poi la realtà è ben diversa e soprattutto non è la donna oggetto, ma ha ben chiaro cosa vuole dalla vita per quanto la stessa non sia sempre governabile.

Anche in questo aspetto il film cerca la sua strada (merito), per farlo però propone diverse forzature risultando in fondo, ma neanche troppo, ricco di difetti tempistico-procedurali.

Vitale (questo è fuor di dubbio) per quanto contestabile (anche apertamente).

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