Regia di Benson Lee vedi scheda film
In un testacoda docufinzionale, lo specialista Lee mette in scena la preparazione della squadra statunitense all’edizione 2013 di Battle of the Year, la più importante manifestazione di breakdance al mondo. Adottando una struttura militaresca della narrazione (addestramento, discorso del sergente/coach, perdita del miglior elemento, battaglia), l’autore del doc. Planet B-Boy (2007) - più volte richiamato nel film - punta tutto sul concetto di “squadra al di sopra del singolo” e su Jason Blake, allenatore finzionale interpretato da Holloway con la consueta dose di piacioneria. Ex allenatore di basket da due anni preda dell’alcolismo, in seguito alla tragica morte di moglie e figlio, Jason inocula lo spirito di gruppo in un’accozzaglia di individualisti, ritrovando una “nuova famiglia”. Niente di nuovo sotto i balli: agli esemplari odierni di un filone così saturo di prodotti deteriori - da Step Up in poi è stato un fiorire di StreetDance, This Is Beat e Crew 2 Crew - servirebbe una buona storia per emergere dal guano. Oppure un’idea originale, che in questo caso risiede nell’inserire la truppa di attori e ballerini nel contesto tangibile del vero Battle of the Year, in quel di Montpellier, documentato con estratti dai materiali tv nazionali (per l’Italia c’è anche l’inviato di Sky Castelnuovo) e filmato nel suo emozionante svolgersi su e giù dal palco. Il sudore è autentico, l’entusiasmo pure. Per una volta niente orpelli posticci, solo corpi e figure. Non sarà molto, ma a suo modo sposta l’asticella del contemporaneo film ballerino. Porte aperte al sequel.
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