Regia di Anders Thomas Jensen vedi scheda film
Hanno ragione i razzisti, è inutile combattere per la Giustizia in un mondo chiuso, egoista, refrattario in maniera violenta alle novità. La morale di questo cortometraggio, undici minuti intensissimi di durata, è bieca e tragicomica, in linea - se si vuole - con i canoni della commedia all'italiana. E la cosa più buffa in tutto ciò è che la pellicola proviene dal nord dell'Europa, dalla Danimarca dell'appena ventiseienne Anders Thomas Jensen. Il genietto danese vincerà niente meno che l'Oscar per questa opera, vedendosi spianata la strada verso una carriera fulminante e di assoluto rilievo (un altro Oscar arriverà nel 2010 per In un mondo migliore, da lui scritto e diretto da Susanne Bier). La storia di Election night è semplice e il suo messaggio diretto, con un tocco di ironico - ad esempio, nella conclusione - che non guasta, anzi aiuta a prendere con maggiore leggerezza i temi messi in ballo. Ottime anche le scelte degli attori, alcuni dei quali Jensen confermerà nei suoi futuri lavori in lungometraggio: Ulrich Thomsen, Nicolas Bro, Ole Thestrup. 6,5/10.
E' la sera delle elezioni e un uomo si ricorda di non avere ancora votato a venti minuti dalla chiusura dei seggi. Prende un taxi al volo, ma l'autista è razzista in maniera snervante: l'uomo scende e prende un altro taxi, ma la scena è la medesima di prima. Arrivato al seggio in ritardo, non gli viene concesso di votare.
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