Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Separatamente, due amiche vengono avvicinate dallo stesso ragazzo marpione. La sera, ritrovandosi, discutono dei loro incontri fortunati, senza rendersi conto di aver conosciuto lo stesso Patrick.
Una storia buffa, scritta da Eric Rohmer e già nelle corde del suo futuro cinema, e diretta da un Jean-Luc Godard alle prime armi, ma visibilmente desideroso di lasciare una sua impronta nel cinema. Tutti i ragazzi si chiamano Patrick è solo un punto di partenza per entrambi i cineasti della Nouvelle Vague, nel quale però si possono intravvedere gli intrecci psicologici di Rohmer e certe libertà espressive di Godard, basti pensare alla scena in cui Charlotte, scherzando, alza la gonna di fronte a Veronique e di colpo viene inserito in montaggio il disegno appeso alla parete di quella stessa stanza, cioè un bambino imbronciato di Picasso. Un inequivocabile atto autoreferenziale, un ironico ma lapidario commento alla censura. Benissimo gli interpreti: Nicole Berger, Anne Collette e Jean-Claude Brialy; durata: venti minuti. 6/10.
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