Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Charlotte e Véronique si danno appuntamento ai giardini pubblici, ma non si trovano; una dopo l’altra, e una all’insaputa dell’altra, vengono abbordate dallo stesso ragazzo; il giorno dopo lo vedono con una terza ragazza, ma non ne fanno un dramma. Divertenti le due sequenze di corteggiamento, nelle quali gli stessi elementi ritornano o per parallelismo (l’invito al cinema) o per specularità (prima lui beve una coca cola e lei una granita al latte, poi viceversa) o per asimmetria (una accetta una sigaretta, l’altra no): rivelano le arti di un seduttore impunito, smascherandone la ripetitività e così rendendolo ridicolo. C’è molto più Rohmer (solo sceneggiatore) che Godard, il cui apporto è evidente soprattutto nelle citazioni cinefile: non a caso il soggetto verrà ripreso, con qualche modifica, nel primo dei tre episodi di Incontri a Parigi.
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