Regia di Lukas Moodysson vedi scheda film
Un uomo solo, anziano, licenziato dalla tavola calda in cui lavorava, importuna la gente in giro per la città, alla ricerca di qualcuno con cui vincere la sua disperata solitudine. Ma nessuno vuole ascoltarlo o parlargli.
Prima dell'esordio clamoroso con Fucking Amal (1999), Lukas Moodysson girò alcuni cortometraggi, fra i quali l'ultimo in ordine cronologico è questo Facciamo due chiacchiere, storia di ordinaria solitudine e degrado umano dell'epoca moderna. La città prosegue imperterrita nei suoi frenetici ritmi mentre un uomo anziano e solo vaga alla ricerca di compagnia, una qualsiasi, qualcuno che si fermi cinque minuti con lui: scenario già prettamente 'à la Moodysson', come dimostreranno le seguenti opere in lungometraggio del regista svedese, e atto critico evidente. Ma non è una netta presa di posizione contro il 'logorio della vita moderna', anzi: in fin dei conti è esplicita la colpa del protagonista nel non sapersi adattare, nè comportare in maniera socialmente accettabile, tanto che il finale della storia - nella sceneggiatura scritta dallo stesso regista - rivela un impietoso colpo di scena tragico. Tempi duri, tempi di antieroi, tempi di persone comuni allo sbando: nonostante la banalità del titolo italiano (non è detto comunque che Bara prata lite, titolo originale, abbia un significato tanto più espressivo, anche se non sarebbe affatto difficile), questo cortometraggio di appena 14 minuti di durata ha qualcosa di significativo da dire. 6/10.
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