Regia di Luigi Lo Cascio vedi scheda film
Un esordio molto interessante, per nulla scontato con una storia dall'incedere kafkiano che presenta un personaggio privo delle sfumature ambigue di un Joseph K. Al contrario il Michele Grassadonia di Lo Cascio è uomo puro e cristallino e dai saldi principi morali, non sempre graditi dalla cerchia di persone che frequenta, ma che fin dal primo momento non presenta ombre. Un uomo di tale tempra morale non ha paura di affermare la verità, perchè la verità è l'ideale più puro che un essere umano può possedere. La città ideale è l'inizio di questo percorso di paura, di osservare l'estrema distanza delle sue convinzioni personali con un contesto reale dove la verità è un concetto che può essere distorto, smussato fino a perdere completamente di significato. Un apologo amaro sull'accettazione del compromesso, di dover fare un passo indietro simile ad un'abiura, sia pur dimessa e momentanea, dei suoi principi. L'abilità di Lo Cascio è quella di rendere il suo personaggio molto credibile, di curare egregiamente le figure secondarie che ruotano attorno a Michele e di riuscire a trovare equilibrio tra i diversi registri del film. Qualche sottotrama mi è sembrata superflua e poco approfondita, ma sono piccoli difetti di un buon esordio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta