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La città ideale

Regia di Luigi Lo Cascio vedi scheda film

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La recensione su La città ideale

di mm40
4 stelle

L'esordio registico di un attore come Lo Cascio non poteva passare inosservato, tanto più se il Nostro in questa occasione si propone anche come sceneggiatore (insieme a Massimo Gaudioso, Virginia Borgi e Desideria Rayner) e protagonista. La città ideale è nel complesso un film gradevole, diretto senza infamia nè lode (ma con una strana carenza di attenzione nei confronti degli attori, non tutti convincenti nonostante i buoni nomi nel cast) e con una trama intrigante, inevitabilmente a etichettarsi con l'aggettivo 'kafkiana'. Ma è proprio in fase di scrittura che il film traballa maggiormente, lasciando dubbi non tanto sui contenuti in sè (la storia è anzi un'ottima parabola sugli eccessi dell'odierno salutismo, specie in un Paese che va a rotoli come l'Italia), quanto sulla maniera di sviluppare la narrazione, troppo spesso vittima di intoppi, di momenti di stallo, di una certa prolissità fuori luogo in un'opera che vorrebbe innanzitutto avvincere lo spettatore, legarlo alla poltrona. Salutismo, ecologismo, ritorno alla natura, antitecnologismo: la pellicola di Lo Cascio punta il dito con il massimo garbo contro un certo pensiero contemporaneo, quella bizzarra voglia di salvare il mondo rifiutandone l'evoluzione, abbracciando un misoneismo ancor più cinico e chiuso della volontà consapevolmente distruttiva dell'avanzata ipertecnologica/consumistica in atto. Se dritti per questa strada si muore, è pur vero non si vive neppure negandoci di percorrerla in questo tempo e in questi luoghi - anche vivendo nella 'città ideale', nel posto in cui massimamente desideriamo trascorrere i nostri giorni. L'Italia del 2012 però è appena abbozzata, credibilissima ma non troppo approfondita dal racconto; la superburocratizzazione e la cieca obbedienza agli ordini da parte dei funzionari di Stato sono una novità quanto il gesto di Ponzio Pilato di lavarsi le mani o, per l'appunto, il gelido, inospitale milieu di un qualsiasi romanzo di Kafka. Fra gli altri interpreti Luigi Maria Burruano, Barbara Enrichi, Massimo Foschi e, in poco più che un cameo, Roberto Herlitzka; produce Angelo Barbagallo; premio Arca Cinema Giovani a Venezia. 5,5/10.

Sulla trama

Ecologista oltranzista, l'architetto Michele vive a Siena evitando qualsiasi spreco o inquinamento. Una sera nota un corpo sull'asfalto stradale e chiama un'ambulanza; si tratta di un avvocato importante, è in coma e la polizia sospetta che sia stato proprio Michele a ridurlo così.

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