Regia di Jean Delannoy vedi scheda film
Tratto dal romanzo di J.M. Flynn (Le soleil des voyous) ricalca, forse in maniera non troppo originale, le orme dei famosi e tipici noir francesi dell’epoca, Rififì e Grisbi, e, pur non raggiungendo le vette da questi raggiunte, si presenta come un buon prodotto del genere, diretto con decisione ed abilità da Jean Delannoy. .La vicenda scorre liscia, seguendo le regole di un noir, sia pure convenzionale, con un concatenarsi degli eventi, talora apparentemente calmi e ponderati, talaltra rapidi, pieni di ritmo senza soluzioni di stanchezza narrativa, ove i personaggi, ancorché delinquenti, mostrano non solo coraggio, decisione ed inventiva, ma una certa umanità, affetti fraterni fra ex commilitoni e verso i familiari, tema direi sempre presente (anche nei più recenti prodotti di Rchet). Spesso, come in questo caso, si tratta di personaggi che pur avendo raggiunto una vita di tutto riposo, vengono pervasi da quel senso di voglia di rischio, come una droga, cui non sanno resistere. La presenza di due attori, Gabin , perfetto nelle vesti di un bandito, dall’aria stanca, un po’ fuori forma fisica ed un’età non più giovanile, ma tuttavia con la sua maschera che lo ha reso celebre, di duro, pacato, ma sempre energico e Stack, dall’espressione cordiale, che può trasformarla rapidamente in crudele, agile e determinato, danno corpo ed atmosfera alla narrazione. Ottimi sceneggiatura, cast e montaggio. Buona la colonna musicale di Francis Lai. Non un film eccelso, ma dignitoso e visibile con soddisfazione. Voto 7
Di Francis Lai, supporta il film senza invadenza
Prodotto di buon artigianato
Un nome, una garanzia
ottima prestazione
Buona
sufficiente
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