Regia di Brad Anderson vedi scheda film
Certo che gli americani sono furiosi. Riuscire a far passare per affascinante e avventuroso il lavoro di centralinista non è mica impresa da tutti. Io, ad esempio, non è che abbia mai avuto particolare fiducia nel nostro 113 o in qualsiasi altro interlocutore telefonico ma non esiterei un istante a farmi salvare la vita da un'operatrice con le divine fattezze di Halle Berry. Mi spiego meglio: "The Call" ci introduce nell'avveniristico mondo del 911, non un semplice call center ma un vero e proprio organo di controllo super partes in grado di gestire qualsiasi tipo di emergenza, anche in una metropoli caotica come New York. Non è quindi impossibile che alla protagonista capiti d'imbattersi per ben due volte nell'operato criminale di un maniaco tipo Norman Bates. Forzato, magari, ma non impossibile. Prima un omicidio, poi un rapimento ed infine la caccia all'uomo. Tutto rigorosamente in diretta via filo.
Variante stiracchiata di pellicole a tema come "Cellular" o "Phone Booth", il film dell'altrove brillante Brad Anderson è confezionato in maniera dignitosa ma stenta a mantenere vivo l'interesse per una vicenda dalle dinamiche abusate. Il ritmo è discreto, gli interpreti funzionali ma la prolungata situazione con ostaggio ha poco pathos e alla lunga comincia col traballare sotto il peso di una scarsa inventiva in fase di script. Il finale fascisotide è poi la ciliegina sulla torta: ambisce al colpo di scena ma sprofonda nel ridicolo (in)volontario.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta