Regia di Alexandre Coffre vedi scheda film
Per giungere in tempo e poter così partecipare al piccolo, magro matrimonio greco della figlia, coppia separata – lui istruttore di guida, lei veterinaria – si vede costretta a compiere un avventuroso viaggio alternativo a causa di un imprevisto geologico (l’ostico titolo originale è appunto il nome del vulcano). Ecco un altro prodotto della nuova commedia francese, stavolta contaminato dal modello americano degli anni ’80: le inevitabili baruffe sentimentali scaturite dalla convivenza forzata tra i due, infatti, ricordano quelle ormai proverbiali delLa guerra dei (coniugi Oliver e Barbara) Roses e in parte anche le analoghe liti tra Jack T. Colton e Joan Wilder (All’inseguimento della pietra verde). È evidente però che la coppia francese non ha il sex-appeal di Michael Douglas e Kathleen Turner. Il problema di fondo del film è che alla lunga diventa ripetitivo. A ogni tappa del tragitto o cambio di mezzo spetta una situazione più o meno comica alquanto risaputa (si ride di pancia in pochi momenti, prevalgono agrodolci sorrisi): due amici della figlia, i tifosi sul pullman, l’ex galeotto divenuto missionario sono solo alcuni dei personaggi in cui si imbattono i pur simpatici e affiatati protagonisti di una storia in cui aleggia Questo pazzo sentimento chiamato amore. Gli inserti video diario di Una mamma imperfetta e Dany Boon che intona una celebre canzone di Claude Nougaro però non bastano a omettere il massiccio product-placement e alcune volgarità piuttosto gratuite, chiaro residuo della citata influenza americana in fase di sceneggiatura.
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