Regia di Sidney Salkow, Marino Girolami vedi scheda film
Un uomo muore in un incidente d'auto che a tutti gli effetti parrebbe un suicidio. Ma qualche dubbio sorge all'agente assicurativo incaricato dell'indagine quando conosce la vedova, personaggio sospetto che aveva più di un motivo per architettare quella morte ed ereditare.
Se lo raccontate in giro vi prenderanno per pazzi: Marino Girolami, il regista di Grazie... nonna, Pierino contro tutti, Zombi holocaust, Siamo tutti pomicioni e innumerevoli commediole più o meno aggraziate, ha diretto un noir/poliziesco con i controfiocchi dal titolo La strada buia. Nulla di trascendentale, d'accordo, ma comunque una pellicola del tutto compiuta, messa in scena con i dovuti accorgimenti e dalla scrittura alquanto solida, non tanto originale – che conta poco, qui: siamo in un filone piuttosto 'classico', dagli standard ben definiti – ma funzionale in maniera innegabile. Un morto in apertura di trama, uno scaltro investigatore all'opera e un colpevole che si delinea molto rapidamente agli occhi dello spettatore, sebbene i dubbi attorno siano mille: per sapere se la pista è quella giusta occorre arrivare fino in fondo alla visione e in effetti, anche grazie a un ottimo uso della suspence, è davvero difficile staccare gli occhi dallo schermo. La strada buia è una coproduzione italo-inglese che vede la supervisione alla regia da parte di Sidney Salkow – e questo potrebbe spiegare molte cose, per quanto occorra ricordare che con tutti i limiti del caso Girolami non è neppure mai stato un cineasta da strapazzo; se i dubbi su chi sia stato (o chi abbia maggiormente influito) dietro la macchina da presa sono legittimi, su coloro che vi sono stati davanti c'è invece certezza: quella di trovare Massimo Serato, Janis Paige, Antonio Centa, Binnie Barnes, Alba Arnova ed Eduardo Ciannelli. Sceneggiatura di John O'Dea, da un romanzo di Philip Jordan. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta