Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Si è voluto seguire l’esempio di Capra e Lubitsch, ma il percorso non è facile, anche se lo sembra nella semplicità dei racconti che i due maestri hanno fatto. Zampa tenta la via con una storiella edificante, coinvolgendosi in una coproduzione italo-francese e con un interprete di primissimo piano come Jean Gabin, e comprimari di discreto mestiere; mette dentro la storia anche un pizzico, e forse anche più, di ironia, ma la storia vola basso e non riesce a prendere la quota necessaria per appassionare. Risulta un raccontino di seconda mano, dove c’è molta ostentazione di buonismo e dove le tesi preposte vengono continuamente sottolineate e non messe in scena nella maniera migliore.
una storiella che copia altrie idee, ma ci riesce male
il regista non riesce ad imbrigliare bene la storia e gli intenti
non convince mai
il ruolo della molgie, personaggio irrisolto
la nipote sentimentale
il ruolo della sorella, ma doppiata
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