Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Contestato,"scomunicato" e posto sotto sequestro dalla censura più veterocattolica alla sua uscita,"L'ape regina",che aggiunse come sottotitolo "Una storia moderna" successivamente,è uno dei film più inquadrabili nel genere commedia di Marco Ferreri,che qui evidenziava in maniera netta l'essere un allievo di Luis Bunuel.Ad una lettura superficiale,potrebbe parere un soggetto misogino,e nemmeno poco,quello che vede il quarantenne disimpegnato innamorarsi di una bella fanciulla,"mettere la testa a posto",come si suol dire,avviare un progetto di matrimonio e famiglia,e poi venire consunto dalla sua condizione di sposo e padre,mentre la sua compagna attinge la sua vitalità e,anzi,diventa ancora più bella,fino ad un esito fatale.La narrazione è in chiave leggera,molto di più del successivo cinema dell'autore milanese,e Ugo Tognazzi aiuta la regia,con la sua duttile maschera,usata anche in altre pellicole in questa versione,di sedicente padrone della situazione che viene travolto dagli eventi. Titolo avanti di anni per concetti e spirito sarcastico su una società,all'epoca,inesorabilmente attaccata ai valori della Famiglia,che vede nello splendido sorriso di Marina Vlady una rivolta del sesso debole,finalmente trionfatore sul mito meschino e amatissimo da certa mentalità retrograda (vedi Mussolini e Berlusconi,tanto per fare due nomi) che vorrebbe la Femmina giacere a letto,o sotto il tacco maschile.Un classico aguzzo,e forse non abbastanza riconosciuto tale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta