Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Una Storia Moderna: L’Ape Regina, titolo (Una storia moderna fu dovuto aggiungere) e film che crearono non pochi problemi per questa prima regia fatta in Italia di Marco Ferreri, sempre in collaborazione di sceneggiatura con Rafael Azcona, e l’idea è presa da un atto unico di Goffredo Parise. La chiesa fece il diavolo a quattro per questo film, che in effetti si rifaceva ad una certa religiosità bacchettona ed ad una morale ipocrita che nasce proprio dai banchi della chiesa, il regista mise anche una postilla scritta all’inizio dei titoli, dopo che scoppiarono le accese polemiche. E’ stato anche l’incontro con Ugo Tognazzi, attore basilare nella carriera di Ferreri, oltre che essere amico, che già aveva mosso importanti passi nel cinema della commedia all’italiana, lasciando una discreta traccia. Il genere potrebbe rientrare in quello della commedia all’italiana, ma per una strada molto laterale, dato che le situazioni comiche sono molto discrete, e mai si tenta alla battutaccia, ma solo a mettere alla berlina determinati personaggi, che da soli e con il loro comportamento si espongono al nostro giudizio critico. Qui c’è già il discorso della donna che strumentalizza l’uomo, passando letteralmente sul suo corpo, e per Ferreri non sarà un discorso nuovo negli a venire. L’educazione, il fattore religioso educano in una certa direzione e lo scopo è arrivare, egoisticamente, a quello che uno si è prefisso, le vittime che si fanno per strada fanno parte del percorso naturale, per chi ragiona così , naturalmente. La donna, che ha mantenuto integra la sua virtù prima del matrimonio, proprio per un fatto educativo religioso, ed ha lo scopo di strumentalizzare l’uomo alla sua volontà di maternità, che è il compito principale della sua missione, e quindi la sua volontà di adoperarlo, fino allo sfinimento, per arrivare al fine proposto, e una volta raggiunto il rapporto devia verso una dequalificazione fisica e morale dello strumento. Un film che colpì l’immaginario collettivo, anche nella diretta comunicazione dei personaggi con il pubblico, e rimane uno dei migliori esempi di film “politico” che il cinema ci ha regalato.
una storia dimostrativa, ma che non lo fa vedere
una regia coraggiosa e con un tono inarrivabile
chi si può scordare la splendida immagine finale del suo viso? Ma anche altre scene sono in sintonia con un volto che ricorda La Gioconda, un'attrice bellissima e brava e qui lo dimostra
Un ruolo che ha confermato in pieno la sua scelta di cinema e che lo rafforzerà negli intenti
il ruolo della madre superiora
l'amico socio, simpatico e fratello di Federico
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