Alfonso, commerciante d'auto sulla quarantina, si decide al matrimonio. Si sposa con Regina, ragazza severa e riservata, che dopo le nozze si rivela però una femmina famelica, vera e propria consumatrice di maschi. Resta anche incinta, ma le cose non cambiano: e mentre lei si fa sempre più bella e luminosa, Alfonso deperisce fino alla morte, che avviene lo stesso giorno della nascita dell'erede. Primo lungometraggio italiano di Marco Ferreri: un "ritratto di famiglia" caustico e velenosissimo, su una sceneggiatura firmata anche da Goffredo Parise e dal fido Rafael Azcona. La Vlady venne premiata come migliore attrice a Cannes 1963.
Ferreri gioca a distruggere la morale cattolica profanando il sacramento del matrimonio. Dietro il velo del perbenismo ipocrita e del bigottismo borghese si nasconde una sposa famelica che cannibalizza il suo uomo sino a trasformarlo in larva umana. Povero Ugo!
Voto: 8 anticlericale
Lei gli succhia le energie, gli porta via la salute e gli ruba il lavoro. Lui la lascia fare. A tutti gli altri sta bene così. Secondo Ferreri non c'è matrimonio, né amore, né sesso.
Crudele e spietato, grottesco ed affascinante, con un Tognazzi strepitoso, uno dei film più cattivi (e più ispirati) di Marco Ferreri. Il finale è un pugno allo stomaco. Voto: 9.
IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Alfonso è un quarantenne che commercia in auto, e le cose economicamente gli vanno piuttosto bene, al punto da cercare finalmente di sistemarsi e mettere su famiglia.
Con l'aiuto di un prete, ha modo di entrare in contatto con la bella ed illibata Regina, ragazza di buona famiglia rispettosa di saldi ed inflessibili principi religiosi.
Dopo un… leggi tutto
Opera satirica, ma leggera, in cui un Ferreri ancora alle prime armi (è questo il primo film italiano, dopo l'esperienza spagnola) delinea già la sua strategia espressiva e dimostra di avere dalla sua l'originalità ed un gusto particolare, orientato verso contenuti atipici, toni lievemente polemici ed una discreta propensione al grottesco ed all'allegoria. Ovviamente fu un lavoro… leggi tutto
Il 1963 è sicuramente un anno importante, il boom economico culturale italiano è in corso, l'Italia sta per cambiare pelle e sostanza. Da paese semplice, onesto, sincero, povero e prolifico. Paese di fantasia e inventiva con le sue vecchie sane regole (cattoliche) che lo governano da quasi 2 millenni (da quando cadde l'Impero Romano). Stati e governi sono cambiati per secoli, ma la… leggi tutto
Su vieni Alfonsino, vieni se vuoi - dice Regina (Marina Vlady) a suo marito (Ugo Tognazzi), sdraiata sul letto, Fererri incornicia il volto dell’attrice in uno splendido primo piano e il senso di queste parole è puramente sessuale, il povero Alfonso saranno settimane che non scopa e chissà quando avrà avuto il suo ultimo orgasmo. Una volta rimasta incinta, Regina,…
Una storia moderna l’ape regina Italia 1963 la trama: Alfonso Ercolani commerciante di automobili quarantenne si sistema con Regina ragazza di buona famiglia bella onesta ed illibata. Dopo il matrimonio le cose cambieranno per Alfonso l’ape regina è la storia del precipitarsi degli eventi. La recensione: Il film uscito nel 1963 con il titolo “L’ape…
IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Alfonso è un quarantenne che commercia in auto, e le cose economicamente gli vanno piuttosto bene, al punto da cercare finalmente di sistemarsi e mettere su famiglia.
Con l'aiuto di un prete, ha modo di entrare in contatto con la bella ed illibata Regina, ragazza di buona famiglia rispettosa di saldi ed inflessibili principi religiosi.
Dopo un…
Osteggiato dalla censura, che ne fece allungare pure il titolo iniziale, più che "Ape regina" questo film avrebbe potuto benissimo chiamarsi "La mantide religiosa": una donna morigerata e illibata, subito dopo il matrimonio, diventa infatti un'autentica sanguisuga sessuale ai danni del povero (si fa per dire...) marito (l'ottimo Tognazzi che, per una volta, si trova in un inusuale ruolo…
Ottimo esordio italiano per Marco Ferreri(dopo tre film girati in Spagna) e prima collaborazione con Ugo Tognazzi che diventerà il suo alter ego cinematografico.
Storia molto satirica e interessante che all'epoca creò problemi di censura al regista.
Bravo come sempre Tognazzi,molto bella e brava Marina Vlady(premiata al festival di Cannes e doppiata in italiano da Valeria…
Di seguito i Film (ordinati per anno di uscita) visti nel mese di Gennaio.
Serie TV concluse:
- 3a That's 70 show;
- 1a Il Metodo Kominsky;
- 1a Escape at Dannemora.
Dopo tanti anni dalla prima volta, ho voluto rivedere questo esordio di Ferreri, che comunque mi era rimasto abbastanza impresso nella memoria. Come regia e recitazione mi pare buono, anche grazie ad un Ugo Tognazzi nei suoi anni migliori. La pellicola viene condotta senza salti dal regista, ed ha un andamento fluido. Dal punto di vista formale, quindi, problemi non ne vedo. Da quello del…
« Se mi vede Cecchi, sono fritto » è un libriccino, un librettino, un libercolo, un libraccolo, un libertucolo, insomma : un carteggio con apparato critico. Quel che almeno in parte sarebbe dovuto…
Se un attore viene unanimemente riconosciuto come uno dei grandi moschettieri della commedia all’italiana, non possono non esserci dati di fatto… segue
Contestato,"scomunicato" e posto sotto sequestro dalla censura più veterocattolica alla sua uscita,"L'ape regina",che aggiunse come sottotitolo "Una storia moderna" successivamente,è uno dei film più inquadrabili nel genere commedia di Marco Ferreri,che qui evidenziava in maniera netta l'essere un allievo di Luis Bunuel.Ad una lettura superficiale,potrebbe parere un soggetto misogino,e…
Una Storia Moderna: L’Ape Regina, titolo (Una storia moderna fu dovuto aggiungere) e film che crearono non pochi problemi per questa prima regia fatta in Italia di Marco Ferreri, sempre in collaborazione di sceneggiatura con Rafael Azcona, e l’idea è presa da un atto unico di Goffredo Parise. La chiesa fece il diavolo a quattro per questo film, che in effetti si rifaceva…
Il 1963 è sicuramente un anno importante, il boom economico culturale italiano è in corso, l'Italia sta per cambiare pelle e sostanza. Da paese semplice, onesto, sincero, povero e prolifico. Paese di fantasia e inventiva con le sue vecchie sane regole (cattoliche) che lo governano da quasi 2 millenni (da quando cadde l'Impero Romano). Stati e governi sono cambiati per secoli, ma la…
Uno dei film più graffianti e cattivi in assoluto del nostro cinema, scritto con notevole arguzia da Azcona e Ferreri e diretto con altrettanta intelligenza da Ferreri. Il film ha il tono della commedia grottesca ma è ricco di un pessimismo lucido e angosciante. Tognazzi è qui davvero eccelso e la Vlady gli tiene testa.
Una commedia nera caustica e pungente diretta dall'eterno provocatore iconoclasta del cinema italiano, Marco Ferreri. Il ritratto dell'istituzione matrimoniale è angosciante e il film sfrutta abilmente i toni grotteschi che diventeranno quasi un marchio di fabbrica di questo regista. Certamente vi è una diffusa misoginia (che tornerà anch'essa in altre opere come Dillinger…
Opera satirica, ma leggera, in cui un Ferreri ancora alle prime armi (è questo il primo film italiano, dopo l'esperienza spagnola) delinea già la sua strategia espressiva e dimostra di avere dalla sua l'originalità ed un gusto particolare, orientato verso contenuti atipici, toni lievemente polemici ed una discreta propensione al grottesco ed all'allegoria. Ovviamente fu un lavoro…
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Commenti (7) vedi tutti
Mi aspettavo molto di più. Lento, al limite del soporifero. Una delusione.
commento di paoscaMarina Vlady splendida Regina ed Ugo Tognazzi immenso Alfonso , un film splendido grazie al genio di Marco Ferreri.
leggi la recensione completa di claudio1959Uno dei film più graffianti e cattivi in assoluto del nostro cinema.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiFerreri gioca a distruggere la morale cattolica profanando il sacramento del matrimonio. Dietro il velo del perbenismo ipocrita e del bigottismo borghese si nasconde una sposa famelica che cannibalizza il suo uomo sino a trasformarlo in larva umana. Povero Ugo! Voto: 8 anticlericale
commento di ProfessorAbronsiusLei gli succhia le energie, gli porta via la salute e gli ruba il lavoro. Lui la lascia fare. A tutti gli altri sta bene così. Secondo Ferreri non c'è matrimonio, né amore, né sesso.
leggi la recensione completa di BalivernaCrudele e spietato, grottesco ed affascinante, con un Tognazzi strepitoso, uno dei film più cattivi (e più ispirati) di Marco Ferreri. Il finale è un pugno allo stomaco. Voto: 9.
commento di wundtUno tra i film più grotteschi di Ferreri, sicuramente non tra i migliori, ma notevolo. Grandi Tognazzi e la Vlady.
commento di mise en scene 88