Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Montesano e Caprioli valgono per lo meno a salvare la facciata del film, che è un prodottino di poco spessore e moderatamente volgare, dalla trama non sottilissima, ma prevedibile. Il finale concede l'unico beffardo sussulto di tutti e cento i minuti; tratto dal romanzo omonimo di Antonio Amurri, che lo ha sceneggiato con Ottavio Jemma, questo Più bello di così si muore è l'ennesima conferma delle deludenti capacità di Campanile: pur avendo a disposizione una simile coppia di protagonisti (e Monica Guerritore nel ruolo della moglie di Montesano), con un buon testo su cui lavorare e le musiche del bravo Riz Ortolani, il film non va da nessuna parte, non cerca la critica di costume, non propone alcuna indagine sociale, scivola in breve verso la commedia sguaiata-ma-non-troppo. E pazienza. 5/10.
Spartaco esce di prigione e, per mantenere la famiglia, non trova altro modo che travestirsi da donna e prostituirsi. Un maturo signore se ne innamora: è facoltoso e fa grandi promesse alla donna, senza accorgersi del travestimento. Che fare quindi?
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