Regia di Matthias Luthardt vedi scheda film
Dopo la morte del padre, il giovane Paul si trasferisce presso gli zii, famiglia medioborghese che vive in una villetta nella periferia tedesca. Il suo arrivo viene digerito a fatica soprattutto dalla zia Anna e dal cugino Robert, impegnato a preparare un’audizione di pianoforte. Mentre tra i due giovani si stabilisce un legame basato per lo più sul gioco del ping pong, tra Anna e Paul nasce un attrazione.
Matthias Luthardt esplora un microcosmo familiare dove il non detto è la base su cui poggiano tutte le relazioni, che inevitabilmente finiscono per essere insoddisfacenti ed oppressive. Ed oppressiva è la messa in scena, un unico ambiente, quello della villa e del suo giardino, dove vivono i quattro unici protagonisti del film. Le passioni tenute sotto la cenere del nucleo familiare, fatta eccezione per l’amore di Anna per il suo cane, emergono quando Paul, soggetto esterno, riesce a portarle in primo piano. Ma evidentemente il gruppo non è pronto per un cambiamento che non ha una base solida su cui svilupparsi, ed il corpo estraneo finisce per essere espulso. Un lavoro asciutto, senza nessuna concessione alla platealità o al sentimentalismo, dove anche la suspance, elemento fondante della narrazione, rimane discretamente sullo sfondo.
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