Regia di Danny Boyle vedi scheda film
Durante una battuta d'asta londinese, un commando superorganizzato ruba un quadro di Goya dal valore di 25 milioni di sterline. O, almeno, crede di rubarlo, visto che, una volta aperta la refurtiva, il capo dell'organizzazione (Cassel) si accorge che la cornice è vuota e la tela sparita. La colpa ricade subito sul battitore d'asta (James McAvoy, che ricordiamo come coprotagonista de L'ultimo re di Scozia) che era d'accordo con i fuorilegge: l'uomo ha però ricevuto un colpo alla testa e non ricorda dove ha nascosto l'opera d'arte. La soluzione è quella di andare da una ipnotista (Dawson) che lo metta nelle condizioni di ricordare. Ma nella mente dell'uomo le cose sono ben più ingarbugliate del previsto e la terapia del ricordo lascia affiorare ben altre vicende.
Nonostante si confermi un film maker di prim'ordine, capacissimo di qualsiasi virtuosismo con la macchina da presa così come nell'assemblaggio delle sue opere, stavolta Danny Boyle scivola su un copione troppo "scritto", che alla mezz'ora iniziale fa seguire una trama molto cerebrale che abbandona la traccia dell'action movie per seguire quella del thriller psicologico. Alla lunga i 100 minuti di film sembrano interminabili, nonostante i numerosi cambi di rotta in sottofinale, e la trama stagna a lungo nella zona mediana del film, con una sovrapposizione dello schema seduta/abreazione a suon di flashback che risulta noioso e confuso. Con Millions, il film finora meno riuscito di questo grande regista.
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