Regia di Jason Reitman vedi scheda film
si può chiedere di più ad una diva(si, perchè kate winslet è da ascrivere a questo concetto..... la bravura in un corpo sicuramente non "perfetto" ma pienamente confacente alle esigenze di una grande interprete e del ricordo che se ne avrà di lei)che trasformarsi in ciò che di più vicino ci può essere ad una vera casalinga dell'america rurale, o di un piccolo centro, in difficoltà esistenziale, piuttosto che assumere a questo punto una non professionista e non farle recitare la sua parte?.... dopo aver visto "labor day" penso di poter rispondere di no. non pensava di poter più riconoscere l'amore adele, nonostante a suo figlio quando insegnava i passi di danza gli spiegasse come stringere una donna e dove poter/dover mettere la mano, oppure in una lezione alquanto imbarazzante(per il figlio)di sesso rimembrando una storia che poteva essere la sua e non lo era. insomma per carità, un film non imprescindibile, ma per dio una gran buon film. a cominciare dalle belle musiche di rolfe kent, che sottolineano in più di un'occasione lungo tutto il film, la tensione insita nella vita di ognuno di noi, anche senza ovviamente avere a che fare con un fuggiasco. siamo in un piccolo centro in un afoso giorno di fine estate(del resto la festa del lavoro americano si festeggia il primo di settembre) e nella grande casa bisognosa di cure e della presenza di un uomo, henry è alle prese in "un giorno come tanti" con le difficoltà della madre adele a stare su questa terra. in una bellissima scena iniziale li vediamo di fronte ad un specchio, mentre henry si prova dei pantaloni che non gli entrano più e poco dopo lo ritroviamo in calzoncini. ci si deve preparare per andare al market a fare delle spese e henry deve anche provvedere a controllare e mettere le marce alla madre già pronta per una "woody alleniana" retromarcia. un fuggiasco di nome frank li costringe gentilmente a farsi accompagnare a casa loro, in una sorta di ipnosi che proibisce loro semplicemente di urlare e districarsi da un paio di mani che con tutta probabilità non ci avrebbero messo molto a spezzare l'osso del collo del giovane henry. che henry dipenda dalla madre rientra nella convenzione, sta diventando grande, ma senza il padre andato a formare un altro nucleo famigliare "più normale" lui è l'uomo. adele del tutto indifesa e arresa di fronte a quella situazione che probabilmente ha visto quante altre volte alla tv, guarda con quegli occhioni sbarrati in perenne ricerca di risposta al suo disagio. e frank da par suo non è il killer sanguinario che semina sangue dietro il suo cammino. sono solamente due anime alla ricerca di loro in un mondo troppo grande eppure lì, a portata di mano. "un giorno come tanti" ti si attacca di mano in mano che avanza nel minutaggio e nonostante non succedano grandi cose, senti che si creerà uno di quei grandi romanzi romantici di cui tutti abbiamo bisogno. sono le sensazioni, i sentimenti che ti trasmettono i professionisti del mestiere quando sono innamorati del progetto. adele, raccontata dal figlio tempo dopo, ha saputo pazientare in uno stato di apatia per poter raccogliere l'opportunità anche a distanza di molti anni. non ho semplicemente parole per poter raccontare la grandezza di tre interpreti splendidi come kate winslet, josh brolin e gattlin griffith. kate winslet è disarmante nella sua bravura. ci si rende conto come può essere bella una scena "famigliare" in cui si prepara una torta di pesche. ci si rende conto di come tre attori(e tutti coloro che recitano da non protagonisti anche apparendo per qualche posa)possano emozionare con un minimo dispendio di energia, tutta trattenuta interiormente per farla letteralmente deflagrare in talento sottorecitativo. ovviamente sapientemente diretti. che bel film inaspettato. rigorosamente in originale coi sottotitoli(in questo, grazie sky).
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